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L’eredità di Pippo Baudo: 10 milioni di euro ma nessuno l’ha ancora accettata

27 Novembre 2025 - 07:13 Alessandro D’Amato
katia ricciarelli pippo baudo dina minna
katia ricciarelli pippo baudo dina minna
Il testamento del conduttore è stato aperto il 9 settembre scorso. Ma nessuno dei "chiamati" si è mosso

Gli eredi di Pippo Baudo non hanno ancora formalmente accettato la sua eredità. Il Fatto Quotidiano ricorda che il testamento del conduttore è stato aperto il 9 settembre scorso, nello studio del notaio Renato Carraffa a Bracciano, in provincia di Roma. Erano presenti Tiziana Baudo, nata nel 1970 dal matrimonio con Angela Lippi, e Alessandro Baudo, nato nel 1962 dalla relazione con Mirella Adinolfi e riconosciuto solo nel 1996. Oltre a Dina Minna, l’assistente che ha lavorato con lui per 36 anni. E che ha ricevuto una frazione dell’eredità quasi identica a quella che per legge deve essere destinata ai due figli (un terzo del patrimonio per ogni figlio).

Baudo e l’eredità

Tre mesi dopo nessuno dei chiamati ha formalmente accettato il contenuto. Il diritto si prescrive in dieci anni. Ma di solito gli eredi decidono entro pochi giorni. Invece qui sono passati tre mesi. Sull’ammontare esatto si stima una decina di milioni di euro. Baudo ha guadagnato 800 mila euro da ognuna delle 13 edizioni di Sanremo condotta dal presentatore di Militello Val di Catania. Nel 1998, invece, il giornalista Emilio Randacio aveva ricostruito il patrimonio di Baudo nel libro Pippo e il suo clan (Kaos edizioni), stimandolo in diverse decine di miliardi di lire.

Gli eredi e la chiamata

Anche Open ha quantificato in più di 6 milioni di euro il valore delle sue proprietà immobiliari. Baudo ha ancora oggi intestati 4 immobili in via della Vite a Roma, che costituiscono la casa da 6 piani dove ha vissuto fino alla fine, l’ufficio da 7 vani in zona Prati (via della Giuliana), originariamente della sua società (Starprogramme), 17 terreni tra Noto, Siracusa e Fiano Romano. La villa di Torre delle Stelle, in Sardegna, è stata acquistata insieme a Katia Ricciarelli e poi ceduta definitivamente nel 2018.

Katia Ricciarelli

Proprio l’ex moglie aveva aperto una polemica nei giorni immediatamente successivi all’apertura del testamento. «Pippo non so neanche di cosa sia morto. Nulla di nulla. Mi aspettavo da parte di chi gli stava accanto un minimo di cortesia», aveva detto, riferendosi evidentemente alla storica assistente Dina Minna. Contro la quale aveva indirizzato anche una battuta velenosa, legata al contenuto del testamento: «Se tutte le segretarie sono trattate così, forse ho sbagliato mestiere». Minna aveva reagito con una diffida formale e una controreplica: «Alla fine Pippo Katia non voleva più neanche vederla».