Atreju, a sorpresa Conte rilancia: «Meloni, io sono pronto comunque al duello»

Tutto sembrava tramontato, dopo il gran pasticcio dei confronti di Atreju, con Schlein che sfidava Meloni al faccia a faccia, la premier che rispondeva «sì ma anche con Conte, perché non so chi sia dei due il candidato a Palazzo Chigi», il leader dei 5 stelle che subito si rendeva disponibile, il no a quel punto di Elly.
Invece a sorpresa stamattina Conte ribadisce la sua disponibilità a dibattere con Meloni anche da solo. In un’intervista a Luca Telese, durante gli Stati generali della ripartenza, ha detto invece che lui, che aveva già dato la sua disponibilità, la conferma: «Io sono pronto al confronto, avevo già dato questa disponibilità, ero disponibile anche a un dialogo a tre. Se Schlein ha preferito ritirarsi vista la mia presenza a me dispiace, abbiamo fatto molte sfide anche insieme, anche alla manovra abbiamo fatto emendamenti anche insieme, potevamo, veramente incalzare Giorgia Meloni».
La ricostruzione
Conte ha ricostruito i giorni di trattativa attorno alla presenta ad Atreju, riprendendo la circostanza, citata da Meloni, che lui abbia sempre partecipato all’evento: «Se hai un ruolo da presidente del Consiglio cerchi un confronto democratico e devi spiegare quello che stai facendo». Tutto, dice lui, inizia addirittura l’anno scorso, «quando mi hanno invitato sono andato, ho chiesto un confronto con Meloni, mi è stato rifiutato. Anche quest’anno, da giorni mi hanno contattato, ho dato la disponibilità a farmi intervistare e ho detto che vado e ho chiesto se si potesse fare il confronto. Poi c’è stato un elemento nuovo, Schlein ha chiesto un confronto pubblico».
Ti potrebbe interessare
- Meloni accetta il confronto con Schlein ad Atreju: «Ma ci deve essere anche Conte». Lui: «Ci sono». La leader Pd: «Allori porti pure Salvini, è ridicolo»
- Giorgia Meloni non ha uno stipendio da 284 mila euro all’anno
- Consenso libero, Meloni: «La norma si farà, nessuno scambio di voti». E avverte Schlein: «Non usatela contro di me»
Nessun desidero di fare da sponda a Meloni dice, visto che Schlein si è ritirata: «Non ho fatto nessuna sponda, dopo questa uscita, quando mi hanno proposto un confronto a tre, ho detto che ci sarei stato. Se Schlein ha preferito ritirarsi vista la mia presenza a me dispiace. I temi sono tanti e gli italiani ne vogliono parlare, perché si sentono più poveri”. Apertura da parte di Conte anche sulle primarie dopo il sondaggio, anticipato da Open, che lo vede in vantaggio sia su Schlein sia su Salis: «Siamo disposti a farci da parte anche se c’è un candidato piu competitivo, dobbiamo ascoltare il paese, abbiamo aperto un cantiere, con Nova 2.0. Sono pronto alle primarie ma non sono concentrato su questo ora”.
Armi e manovra
Telese ha chiesto a Conte anche del suo no al riarmo, tema che allerta anche gli imprenditori presenti all’evento organizzato da Confindustria: «La mia posizione – ha detto il leader del Movimento cinque stelle – non è di un pacifismo senza strategia, io ho anche aumentato le spese militari come mi è stato rimproverato”. Secondo l’ex premier, l’Italia sta seguendo la linea della Germania che sta salvaguardando la sua economia convertendo «quasi tutte le fabbriche di automotive» nell’industria bellica. Questa scelta, però, ci porta «in una prospettiva di guerra». E’ sbagliato, aggiunge l’ex premier, aumentare l’impegno sulle spese militari ambito Nato al 5%: «Quella firma ci costerà 445 miliardi nei prossimi 10 anni, questo vuol dire tagliare il welfare, la sanità, la scuola, gli asili nido. Dove andiamo a tagliare?».
Conte aveva anticipato la sua posizione sul confronto ad Atreju anche in una intervista al Fatto quotidiano: «Finalmente Meloni sceglie di confrontarsi anche con il sottoscritto, dopo che in questi anni mi ha accusato di ogni nefandezza”. Meloni teme più lui di Schlein? Alla domanda posta dal giornalista, Conte replica: «Questo dovrebbe chiederlo a lei». Un accenno anche alla possibilità di aprire ad una discussione sulla legge elettorale: «Il M5S è tradizionalmente per il proporzionale con un’adeguata soglia di sbarramento, e non mi sembra che sia questa l’ipotesi che circola nel loro campo. Ma se dovesse arrivare un’iniziativa formale su questo, non ci sottrarremo al confronto in Parlamento».
