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Esplosioni e boati: la delegazione di sei parlamentari Pd rimane bloccata in Cisgiordania. Interviene la Farnesina. Ecco chi sono

28 Novembre 2025 - 15:35 Alba Romano
delegazione pd cisgiordania farnesina ricostruzione
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I politici italiani hanno parzialmente smentito la versione del ministero: «Nessun intervento straordinario». E hanno raccontato di essere stati ospitati da una famiglia palestinese durante l’operazione israeliana

Una delegazione di sei parlamentari del Pd è rimasta bloccata per alcune ore in Cisgiordania nella giornata di ieri giovedì 27 novembre, mentre rientrava a Gerusalemme da Gerico. Lo ha rivelato Ansa, secondo cui il convoglio su cui viaggiavano si è fermato all’improvviso a causa di un blocco stradale effettuato dalle forze di sicurezza israeliane durante un’operazione antiterrorismo nel villaggio vicino di Hizma. La delegazione ha udito esplosioni e ha abbandonato il van su cui viaggiava per riparare in una casa di un cittadino palestinese. Su richiesta del ministro Antonio Tajani, l’ambasciata d’Italia ha allertato lo Shin Bet e il comando militare Cogat per la messa in sicurezza della delegazione. I parlamentari sono stati recuperati con due automobili blindate dal console generale a Gerusalemme, anche se i politici italiani hanno smentito questa ricostruzione.

Chi sono i parlamentari rimasti bloccati

Ora la delegazione italiana si trova al sicuro in albergo. Si tratta di Laura Boldrini, Mauro Berruto, Ouidad Bakkali, Sara Ferrari e Valentina Ghio e dell’ex ministro Andrea Orlando. Erano in visita a Gerusalemme e in Cisgiordania dal 23 e domattina dovrebbero ripartire per l’Italia dall’aeroporto di Tel Aviv. 

Il racconto della delegazione: «Forti boati, una famiglia palestinese ci ha ospitati»

A qualche ora di distanza, la stessa delegazione del Partito democratico ha parzialmente smentito quanto dichiarato dalla Farnesina: «Non capiamo perché stia facendo circolare una diversa ricostruzione dei fatti». La messa in sicurezza dei parlamentari non sarebbe infatti avvenuta in seguito a un intervento provvidenziale di macchine blindate del Consolato e delle forze israeliane. «Eravamo in rientro da Gerico, giunti all’altezza del checkpoint di Hizma, abbiamo udito forti boati: si trattava di bombe stordenti lanciate dalle forze Idf contro le auto davanti a noi ferme al checkpoint», si legge in una nota. «Il nostro autista ha svoltato rapidamente imboccando una strada laterale, dove ci siamo poi fermati. In quel momento abbiamo informato il Consolato della situazione. Una famiglia palestinese ci ha poi offerto temporaneamente riparo nella propria abitazione».  A quel punto, le forze di sicurezza israeliane si sono messe in contatto telefonicamente con la delegazione e ha riaperto il varco di Hizma: «Siamo tornati sulla strada principale con il nostro mezzo e seguendo il flusso delle auto ci siamo rimessi in marcia verso Gerusalemme per poi incrociare al di là del check point la macchina del console Bellato che ringraziamo, per la disponibilità e sollecitudine». Insomma, «non c’è stato bisogno di nessun intervento straordinario».

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