Si cerca ancora Tatiana Tramacere, la 27enne scomparsa a Nardò. La madre: «Le è capitato qualcosa, si sarebbe fatta sentire» – Il video

«Le è capitato qualcosa, se no si sarebbe fatta sentire». Queste le parole di Ornella, la mamma di Tatiana Tramacere, la 27enne di cui non si hanno più notizie dal 24 novembre, da quando è uscita dalla sua casa a Nardò, in provincia di Lecce, svanendo nel nulla. «Alle tre e mezza – ha dichiarato la madre della giovane in una intervista al Tg1 – mi ha detto mamma, me ne vado a lavorare a Lecce, e non è più rientrata. Il telefono risulta spento, è proprio morto».
«Voleva raggiungere il suo ex a Brescia»
Mamma Ornella e papà Rino avevano adottato Tatiana, originaria dell’Ucraina, da piccola. «Tatiana – dice ancora sua madre – se ci vedi torna a casa, non ti preoccupare. Ti aspettiamo a braccia aperte»” Nell’ultimo periodo la 27enne voleva raggiungere in treno il suo ex a Brescia. «Infatti – ha dichiarato la signora – aveva fatto i biglietti, voleva vedere se riallacciava». Il padre Rino, in lacrime, lancia un messaggio: «L’appello è che ritorni a casa». Tatiana è alta 155 centimetri, ha capelli lunghi lisci, di colore rosso, e occhi azzurri. Al momento della scomparsa indossava jeans e un cappotto grigio.
Le poesie di Tatiana
Studente di psicologia, Tatiana lavora nel campo della comunicazione. La ragazza amava condividere su una pagina Instagram pensieri e rime. L’ultima risale a pochi giorni prima della scomparsa: «Ci siamo allontanati per capire se il filo si spezzava. Ma quello che ho capito, a ogni passo lontano da te, è che il filo non era teso per farmi cadere: era teso per riportarmi a te. Ogni volta. Senza rumore. Senza richiesta. Senza condizioni». Ed è anche su questi post che si concentra l’attenzione delle forze dell’ordine che la stanno cercando su tutto il territorio nazionale.
«Camminavo su strade che non conoscevo, ma sentivo sempre il tuo respiro – si legge ancora sul profilo social di Tatiana – come un’eco che non si spegne mai. Dovevamo allontanarci per misurare la forza del filo invisibile che ancora ci lega».
