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L’oro di Bankitalia, cambia l’emendamento: diventa interpretativo. Ma rimane il caos, la Bce: «Non è chiaro, riconsiderate la norma»

03 Dicembre 2025 - 11:55 Stefania Carboni
giorgia meloni legge emendamento oro di bankitalia italiani
giorgia meloni legge emendamento oro di bankitalia italiani
Prima le osservazioni dei tecnici del Mef, ora le impressioni della Banca centrale europea. Perché «l'oro agli italiani» rischia di diventare un nulla di fatto

Riformulato nei giorni scorsi in senso interpretativo l’emendamento di Fratelli d’Italia alla manovra, primo firmatario il capogruppo Lucio Malan, sull’oro di Bankitalia. La norma nel nuovo testo stabilisce che la disposizione sulla gestione delle riserve ufficiali contenuta nel testo unico delle norme di legge in materia valutaria «si interpreta nel senso che le riserve auree gestite e detenute dalla Banca d’Italia appartengono al Popolo Italiano». La versione precedente prevedeva che «le riserve auree gestite e detenute dalla Banca d’Italia appartengono allo Stato, in nome del Popolo Italiano». E ora sulla norma di per sé arriva anche il parere, pieno di perplessità della Banca centrale europea.

Perché è stato riformulato

A fare le “pulci” all’emendamento sono stati i tecnici del Tesoro nazionale. Perché nella sua versione originale, con Bankitalia che già di per sé è una realtà pubblica, si entrava in contrasto con il Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea e con la Costituzione italiana. Per il Mef da un lato si intaccava il principio dell’autonomia delle banche centrali e si eludeva il divieto per le banche centrali di finanziare i rispettivi settori pubblici nazionali. Non solo, secondo Milano Finanza, il rischio era un “esproprio” di quasi 2.500 tonnellate d’oro dal valore di circa 275 miliardi di euro dal caveau di Bankitalia. «Bankitalia in quanto istituto centrale nazionale (e parte del sistema europeo di omologhi guidato dalla Bce) è un ente pubblico, quindi agisce per sua stessa essenza nell’interesse dei cittadini», precisa la testata.

La Bce: «Non è chiara la finalità»

«Non è chiaro alla Bce quale sia la concreta finalità della proposta di disposizione. Per questo motivo, e in assenza di spiegazioni in merito alla finalità della proposta di disposizione, le Autorità italiane sono invitate a riconsiderare la proposta di disposizione, anche al fine di preservare l’esercizio indipendente dei compiti fondamentali connessi al Sebc della Banca d’Italia ai sensi del Trattato». Lo dichiara la Bce in un parere inviato al Mef nella serata di ieri, 2 dicembre, sull’emendamento alla manovra presentato da FdI sulle riserve auree di Bankitalia. Il parere, anticipato dal Corriere della Sera, è pubblicato sul sito della Banca centrale europea.

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