Firenze, la sindaca Funaro: «Ecco perché non darò la cittadinanza onoraria a Francesca Albanese»

La città di Firenze non darà la cittadinanza onoraria a Francesca Albanese. E il motivo lo spiega la sindaca Sara Funaro in un’intervista al Corriere della Sera: «Perché Firenze è la città della pace: ha sempre unito, costruito ponti e fatto del dialogo la propria forza. Pur riconoscendo l’importante lavoro che Albanese svolge all’Onu, e pur condividendo la battaglia per la difesa e i diritti del popolo palestinese, credo che la cittadinanza onoraria vada data a chi lancia messaggi che uniscono e non dividono».
Albanese e Funaro
La decisione di Funaro arriva dopo le parole di Albanese che parlavano del raid pro Pal contro La Stampa: «Già non ero d’accordo con altre sue affermazioni: quelle su Liliana Segre e l’atteggiamento verso il sindaco di Reggio Emilia. Inoltre l’ultimo episodio ha toccato un punto per me importante: la libertà di informazione. Non può essere messa in discussione. È un cardine della nostra democrazia. Non esistono condanne condizionate». Il suo no, spiega, è «istituzionale. Poi, è chiaro: c’è anche una mia sensibilità politica». E nella decisione non ha influito la sua religione, l’ebraismo: «Assolutamente no. Sono cresciuta in un contesto di convivenza plurale. Quando sei sindaca rappresenti tutti: le appartenenze personali stanno fuori».
Funaro e Natanyahu
Infine, Funaro dice cosa pensa di Netanyahu: «Quello che ha fatto lui e sta facendo il suo governo è una delle cose più terribili che abbia mai visto. Netanyahu sta compiendo atti criminali, e tutto il mondo non può che far sentire la propria voce per fermarlo. Oltre a massacrare il popolo palestinese, sta arrecando un danno enorme anche al popolo israeliano e al popolo ebraico».
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Mentre sull’antisemitismo nelle manifestazioni Pro-Pal dice: «Noi qui a Firenze ne abbiamo avute di straordinarie. Ad esempio, quella per la Flottilla: migliaia di persone, famiglie, bambini, bandiere della pace. Persone che credono nella pace e nel rispetto dei popoli. Sono stati cortei molto inclusivi. Purtroppo, però, ci sono stati anche episodi preoccupanti, come le scritte a Roma e a Firenze, dove durante un corteo non autorizzato hanno scritto “Viva il 7 ottobre”. Atti vili, che parlano da soli. Il rischio è che l’estremismo di alcuni faccia apparire problematiche manifestazioni che, invece, sono bellissime e portano messaggi positivi».
Il Pd
Funaro difende anche il Pd: «All’interno del mio partito non sento e non ho mai percepito alcuna vena antisemita. Il Pd ha sempre difeso e continuerà a difendere la causa palestinese. E allo stesso tempo ha sempre reagito quando si sono verificati episodi antisemiti contro la comunità ebraica. In passato, quando io stessa sono stata attaccata, ho sempre sentito la vicinanza del mio partito». E dice che sulla decisione non si è consultata con Elly Schlein: «Ci parliamo spesso, ma in questi giorni non ci siamo sentite».
