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Meloni al TgLa7: «L’Europa deve difendersi da sola». Ucraina, referendum e la battuta sul faccia a faccia con Schlein: cosa ha detto la premier – Il video

05 Dicembre 2025 - 20:34 Ugo Milano
giorgia meloni intervista tgla7
giorgia meloni intervista tgla7
La premier a tutto campo nell'intervista di Enrico Mentana durante l'edizione delle 20 del Tg di La7. L'intervento della presidente del Consiglio il giorno dopo quello della segretaria del Pd

«La pace non si costruisce con le buone intenzioni, ma con la deterrenza. La linea del governo sull’Ucraina deve rimanere la stessa per costruire un percorso verso la pace». Così Giorgia Meloni intervistata da Enrico Mentana nel corso dell’edizione serale del Tg La7. All’indomani dell’intervista a Elly Schlein, segretaria del Pd, è la premier a passare dagli studi dell’emittente televisiva e dire la sua sui temi più caldi dell’attualità, dal referendum sulla riforma della giustizia alle trattative per porre fine alla guerra in Ucraina.

I rapporti tra l’Europa e Trump

In apertura dell’intervista, Meloni commenta innanzitutto le feroci critiche all’Europa che Washington ha messo nero su bianco nella nuova Strategia per la sicurezza nazionale. «Non parlerei di un incrinarsi dei rapporti tra Usa ed Europa. Questo documento di Trump dice qualcosa che va avanti da tempo, ovvero un processo storico inevitabile. Se l’Europa vuole essere grande deve difendersi da sola. Quando appalti la tua sicurezza a qualcun altro, c’è un prezzo da pagare», dice la premier.

Sull’Ucraina «siamo tutti filo-italiani»

A proposito dell’Ucraina, Meloni sminuisce la tensione tra i partiti interni alla maggioranza e assicura: «La linea del governo deve rimanere la stessa perché vogliamo favorire percorso verso la pace. I fili ce li hanno i burattini… Questo non è un dibattito tra filo-russi, filo-americani, filo-europei. Noi siamo tutti filo-italiani. Il tema vero è come si difende meglio l’interesse nazionale italiano? Gli italiani pensano che in fin dei conti l’Ucraina è lontana, quello che accade lì non ci riguarda. Io penso che purtroppo ci riguardi e che noi rischiamo di pagare un prezzo molto più alto facendo una scelta diversa».

Il piano Trump su Gaza

Su Gaza, invece, la premier si limita a dire di voler rimanere «fedele alla linea indicata dal Parlamento». Ossia che l’Italia riconoscerà lo Stato di Palestina solo quando si saranno avverate due condizioni: il disarmo di Hamas e la certezza che i miliziani palestinesi non avranno alcun ruolo nella governance di Gaza. A proposito del piano di pace di Trump, infine, Meloni dice: «Tutti gli sforzi italiani sono rivolti a implementare questo piano. C’è moltissimo lavoro da fare ma sappiamo che è un’occasione che rischia di non tornare».

Il referendum sulla giustizia (e quello, forse, sul premierato)

Sul fronte della politica interna, Meloni riflette anche sul referendum sulla giustizia che si terrà il prossimo anno. «Penso che sia importante, non per il governo ma per lo stato della giustizia italiana». E a chi dall’opposizione già spera di mandare a casa la premier, lei ribatte: «Tranquilli, il governo resta in carica fino a fine legislatura a prescindere da come andrà il referendum». «E ci sarà un secondo referendum sulla riforma del premierato?», chiede Mentana. E la premier risponde: «Fosse per me, volentieri. Ma dipende da tempi tecnici del parlamento. Il premierato è una norma necessaria in Italia perché rimette il potere nelle mani dei cittadini e dà stabilità ai governi».

«Non devo ringraziare nessuno»

Riflettendo sui lunghi anni passati all’opposizione, la premier aggiunge: «Il vantaggio di chi arriva al governo come siamo arrivati noi, è che quando non devi dire grazie a nessuno che non siano i cittadini, puoi rispondere solo a loro. È il più grande vantaggio che abbiamo io e il mio governo. Ho cercato di prendere sempre decisioni con buonsenso, si può fare meglio ma almeno fisicamente non avrei potuto fare di più».

Il faccia a faccia con il leader dell’opposizione, «quando mi diranno chi è»

Infine, una battuta sul mancato confronto con Elly Schlein ad Atreju, la festa di Fratelli d’Italia. Ci sarà un’altra occasione di dibattere per la prima volta insieme? «Ho dichiarato più volte la mia disponibilità a confrontarmi con il leader dell’opposizione, quando mi diranno chi è. Incontri amichevoli se ne fanno tanti, ma – ha aggiunto Meloni – se si parla di confronto con il leader dell’opposizione, io non mi infilo nelle dinamiche delle opposizioni», incalza Meloni.

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