Fuma cannabis light, poi apre la finestra e si getta nel vuoto. Studente 23enne muore a Milano davanti al fratello: «Diceva frasi senza senso»

Stava fumando della marijuana light insieme al fratello in un b&b in zona Stazione Centrale, a Milano, quando ha iniziato a pronunciare frasi senza senso, come fosse in preda ad allucinazioni. Improvvisamente Mustafa Erdem A. si è voltato, ha aperto la finestra e si è gettato nel vuoto. Sono state aperte due indagini parallele, una a Milano e una a Firenze, sulla morte del 23enne turco, studente in una delle università milanesi e morto nella notte tra venerdì 28 e sabato 29 novembre. Gli inquirenti ipotizzano che la sostanza a basso contenuto di Thc contenesse infiorescenze alterate con sostante non dichiarate apertamente. E di cui non sarebbe stato a conoscenza nemmeno il rivenditore del canapa shop di Firenze, dove i fratelli avevano acquistato la sostanza.
L’inchiesta a Milano: il canapa shop e l’ipotesi di reato
L’allarme è scattato dopo la mezzanotte, quando ormai il giovane studente turco era in fin di vita dopo essersi lanciato dal secondo piano di uno stabile in via Antonio da Recanate, a Milano. Quando il 118 è arrivato sul posto non c’era più nulla da fare. Il fratello maggiore di Mustafa Erdem, sotto shock, ha raccontato agli investigatori di aver comprato le sostanze in un negozio di marijuana legale a Firenze per poi fumarla nella stanza dove avrebbero dormito quella notte. Proprio davanti ai suoi occhi, il 23enne avrebbe dato in escandescenze prima di gettarsi nel vuoto. A Milano è stato aperto per questo un fascicolo contro ignoti per morte in conseguenza di altro reato. Lo stesso fratello maggiore, dopo aver fumato la sostanza, avrebbe accusato un leggero malessere.
L’indagine fiorentina: il lotto incriminato e l’acquisto a Praga
Dopo il racconto del 25enne turco gli agenti hanno immediatamente allertato la questura di Firenze, che si è recata nel canapa shop indicato dall’uomo e ha sequestrato un lotto da dieci chili di marijuana. La procura ha aperto una seconda indagine, per spaccio di stupefacenti, e ha disposto l’analisi del lotto per verificare che sostanze fossero presenti. Il titolare del negozio, indagato, ha spiegato agli investigatori di aver acquistato quelle sostanze stupefacenti in una fiera del settore a Praga, in Repubblica Ceca. La transazione è stata documentata anche da apposita documentazione fiscale. Il 38enne si è poi detto del tutto ignaro riguardo a una eventuale alterazione delle sostanze contenute nel lotto. Intanto a Milano la procura ha disposto l’autopsia e i test tossicologici sul cadavere del 23enne.
