La Scossa, i governatori regionali e il rebus delle rinnovabili. Giani: «Per atti impopolari dobbiamo esser incentivati». Rocca: «Ok alle rinnovabili ma no a nuovi impianti nella Tuscia»

«In Toscana avverto che come ci sia un grande contributo che la regione sta dando a questo paese. Perché nel momento in cui il gas russo è venuto a meno, 10 miliardi di gas vengono da noi, con i rigassificatori di Livorno e di Piombino. Ciò che arriva da queste realtà ha compensato quello che arrivava dalla Russia». Queste le parole di Eugenio Giani, presidente della regione Toscana, che si è confrontato con Francesco Rocca, presidente della regione Lazio a La Scossa, realizzato da Open. L’evento è finanziato da Next Generation EU, dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e da Unioncamere ed è realizzato con il sostegno di Edison e patrocinato dal comune di Roma. Giani ha citato anche le centrali geotermiche toscane e il fabbisogno dell’11 per cento coperto da energia proveniente dall’idroelettrico. Sul piano delle rinnovabili ci siamo ma se posso segnalare per noi è importante il geotermico, che è un’energia geotermica. Gestita per ora da Enel Green Power, spiega Giani. «Per ora il geotermico è prospettiva di investimento perché abbiamo rinnovato la concessione per altri 20 anni con investimenti di 3 miliardi per il rinnovamento degli impianti».
Rocca: «Ok alle rinnovabili ma metteremo parere contrario a nuovi impianti nella Tuscia. Il viterbese ha dato già troppo»
«Una situazione fotocopia nel Lazio», sottolinea il governatore Rocca, fatto salvo per i rigassificatori. «Anche nel Lazio cresce il geotermico, al 34 per cento. E il fotovoltaico e l’eolico, ma con una difficoltà – spiega Rocca – Noi abbiamo il 90 per cento degli impianti nella Tuscia, con uno sfiguramento oramai irreversibile sul profilo ambientale e culturali. Noi mettiamo pareri contrari su nuovi impianti nella sola provincia di Viterbo. Io faccio fatica nel viterbese a spiegare che quella è energia pulita. C’è una diffusione di pale che sfigurano il paesaggio». Ma serve dialogare con la cittadinanza. E i blocchi sugli Euro4 vanno accompagnati a una mobilità pubblica performante. «Se tu blocchi una città come Roma dove ci sono aree industriali è ovvio che c’è una difficoltà sull’accettazione del tema delle politiche verdi», sottolinea il presidente della regione Lazio.
Sperimentare sì, ma con accortezza
«Una capacità di sperimentare è necessaria», spiega Giani. «E poi alle regioni dovrebbero esser dati incentivi. Rocca prospettava già pareri negativi in aree che hanno già dato. Certo che se come presidente id regione so che può avvenire una riduzione sul conto energia sarei più stimolato a convincere la cittadinanza. Un po’ un appello che faccio ora che entra la fase due del decreto Pichetto Fratin», aggiunge il governatore toscano. «L’eolico offshore io credo che debba esser esplorato, e in fretta. Altri paesi si stanno già attrezzando. Generano occupazione e ricaduta sul costo dell’energia», ha aggiunto Rocca. E gli impianti fotovoltaici «potrebbero andare in aree dismesse». E citando sul viterbese spiega gli errori dei governi passati: «Noi siamo arrivati al 51 per cento utilizzando una delle province più piccole. Lei pensi se fosse stata più omogenea su tutto il territorio della regione».
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Il dilemma del nucleare
Nucleare sì o no? Per Rocca vale la pena «esplorare e confrontarsi sul tema dei piccoli reattori. Se rimani fuori dalla storia, le conseguenze si pagano. C’era una pregiudiziale ideologica rafforzata da Chernobyl. Il nucleare è una sfida che va discussa in maniera seria». Giani: «Il mio livello di buonsenso è che dopo la scelta fatta nel paese sul no al nucleare sono molto attento a quello che la comunità scientifica propone. Vedo nelle energie alternative grandi potenzialità proprio perché sono scelte che sono più in mano alle regione. Punto in futuro a due terzi di fabbisogno energetico della Toscana proveniente da fonti rinnovabili». Sulla decarbonizzazione sono entrambi i governatori d’accordo. «Ma spesso si calano regole senza paracadute sociale», spiega Rocca riferendosi agli operai metalmeccanici a Cassino riferendosi al settore dell’automotive.
Giani: «Per atti impopolari dobbiamo esser incentivati»
«Servono previsioni di incentivi veri sulla produzione dei nostri territori. Io ho litigato anche con il presidente dell’Emilia Romagna per sette pale eoliche che dobbiamo mettere in provincia di Arezzo. I ricorsi al Tar mi arrivano dall’Emilia-Romagna. L’accusa è che danneggiano i comuni sulla sua regione. Se devi reggere sui comitati del no dobbiamo esser incentivati nel sistema legislativo nazionale. Per atti impopolari dobbiamo esser incentivati», spiega Giani. «A me quello che servirebbe dal governo è il piano regolatore energetico, che sarà presente dal prossimo ddl Pichetto Fratin. Perché servono investimenti per recuperare aree abbandonate per investire sull’eolico», aggiunge Rocca. «L’obiettivo è quello di arrivare al 75 per cento ma ci devono metter in condizioni di farlo. Ho raggiunto il 50 per cento del fabbisogno grazie a uno spicchio del mio territorio, un prezzo molto alto che deve pagare la mia comunità», aggiunge.
