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Sciopero generale del 12 dicembre. Treni, scuole, ospedali: le ragioni della protesta e le fasce orarie con i servizi garantiti

11 Dicembre 2025 - 17:48 Alba Romano
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L'agitazione è stata proclamata dalla Cgil per protestare contro la manovra del governo e rivendicare l'aumento di salari e pensioni

Domani, venerdì 12 dicembre, sarà il giorno dello sciopero generale indetto dalla Cgil per protestare contro la legge di bilancio del governo Meloni, considerata «del tutto inadeguata a risolvere i problemi del Paese». L’agitazione proclamata dal sindacato guidato da Maurizio Landini coinvolgerà sia i lavoratori pubblici che quelli privati, a partire da scuole, trasporti e servizi sanitari per l’intera giornata. Restano esclusi, invece, il trasporto aereo, il personale del ministero della Giustizia e l’igiene ambientale, tutti comparti che hanno già protestato nei giorni scorsi. In diverse città si svolgeranno manifestazioni e cortei delle rappresentanze locali della Cgil.

Le ragioni dello sciopero della Cgil

Lo sciopero generale del 12 dicembre è stato indetto, oltre che per protestare contro la manovra del governo, anche per «rivendicare l’aumento del potere di acquisto di salari e pensioni, dire no al riarmo, per sostenere investimenti in sanità, istruzione, servizi pubblici e politiche industriali, per fermare l’innalzamento dell’età pensionabile, per contrastare la precarietà, per una vera riforma fiscale finalmente equa».

Quando si fermeranno i treni

Per chi lavora nel settore ferroviario, lo sciopero avrà inizio da mezzanotte fino alle 21 di venerdì 12 dicembre. Sono garantiti i treni a lunga percorrenza, in base agli accordi con le aziende. Per il trasporto regionale di Trenitalia, Trenitalia Tper e Trenord, sono garantiti i servizi essenziali previsti in caso di sciopero nei giorni feriali dalle ore 6 alle ore 9 e dalle ore 18 alle ore 21. I servizi minimi garantiti da Trenitalia sono disponibili a questo link.

Lo sciopero del trasporto pubblico locale nelle città

Segue un orario diverso lo sciopero del trasporto pubblico locale. A Roma non ci sarà nessuna conseguenza, dal momento che Atac è stata esentata. A Milano, Atm non garantisce il proprio servizio dalle 8.45 alle 15, mentre la funicolare Como-Brunate potrebbe non essere garantita dalle 19:30 fino al termine del servizio. A Torino, Gtt ha previsto due fasce di garanzia: dalle 6 alle 9 e dalle 12 alle 15 per il servizio urbano-suburbano e la metropolitana. Per il servizio extraurbano e il servizio bus cooperativo Linea 3971 (tratta Ciriè-Ceres), i mezzi viaggeranno da inizio servizio alle 8 e dalle 14.30 alle 17.30.

A Venezia, Actv garantirà i servizi minimi di navigazione e alcune corse di nave traghetto, mentre per il servizio automobilistico e tranviario verranno garantite tutte le corse in partenza dal capolinea a partire dalle 6 e fino alle 8.59 e dalle 16:30 fino alle 19.29. Per quanto riguarda le altre città: a Genova lo sciopero sarà dalle 9 alle 17.30 e dalle 20.30 a fine servizio; a Bologna dalle 8.30 alle 16.30 e dalle 19.30 a fine servizio; a Firenze dalle 8.15 alle 12.30 e dalle 14.30 a fine servizio; a Napoli dalle 9.30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio; a Bari dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 15.30 a fine servizio.

Scuole, ospedali, autostrade e taxi

Negli ospedali e nelle strutture sanitarie sono possibili interruzioni dei servizi non essenziali, mentre l’adesione di docenti e personale Ata può causare la sospensione delle lezioni o la rimodulazione degli orari nelle scuole. Per gli scuolabus, il personale sciopera per il solo servizio di ritorno dall’istituto scolastico. Lo sciopero dei vigili del fuoco prevedrà un fermo di quattro ore senza penalizzazioni economiche. Gli addetti alla viabilità di Autostrade e Anas incroceranno le braccia per 24 ore, garantendo però i servizi minimi funzionali alla sicurezza della circolazione stradale. Lo stesso vale per i lavoratori del trasporto merci e della logistica: sono garantiti solo i trasporti di beni e prodotti essenziali.

Foto copertina: ANSA/Angelo Carconi | Un momento della manifestazione nazionale della Cgil, “Democrazia al lavoro”, Roma, 25 ottobre 2025




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