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Cortina, demoliscono la sua casa a colpi di ruspa mentre è in tribunale per fermarli: «Ormai abbiamo iniziato»

12 Dicembre 2025 - 06:54 Alessandro D’Amato
cortina casa demolita ruspe
cortina casa demolita ruspe
L'incredibile storia durante l'udienza al Consiglio di Stato: «Dovevate aspettare la prossima settimana»

A Cortina una casa privata che ostacolava la costruzione della cabinovia di Socrepes è stata abbattuta a colpi di ruspa. L’opera non serve per le gare, ma per far salire in quota 2.400 spettatori per le discese di sci alpino femminile delle Olimpiadi Milano-Cortina. L’avvocato Riccardo Tagliaferri, che assiste il cittadino ampezzano Ernesto Curtolo, si trovava in udienza alla quarta sezione del Consiglio di Stato. Ha chiesto di fermare il progetto. Ipotizzando irregolarità nella procedura da parte di Simico, la società pubblica che opera per conto del ministero delle Infrastrutture.

La ruspa prima dell’udienza

Ma, racconta oggi Il Fatto Quotidiano, a un certo punto è stato interrotto. «Volevo informare la Corte che questa mattina è già iniziata la demolizione», ha dichiarato il legale di Simico, che assieme ad Avvocatura dello Stato, Regione Veneto e Comune di Cortina sostiene la legittimità della cabinovia. Gli operai sono arrivati in mattinata in via del Parco e hanno cominciato ad abbattere un angolo della casa. Nonostante gli arredi privati ancora all’interno. Il proprietario ha potuto solo lamentarsi: «Avreste dovuto farlo la prossima settimana…». Lo aveva fatto sapere proprio Simico nella memoria presentata ai giudici romani. E così, con i lavori avviati, la causa è stata cancellata.

La rinuncia alla causa

«Avvocato Tagliaferri, a questo punto viene meno l’interesse cautelare», ha detto il presidente Luca Lamberti. E infatti il difensore ha rinunciato alla causa. Il proprietario Curtolo ha detto al quotidiano: «Metta tutti i commenti che vuole lei, perché se lo faccio io finisco in galera, anche se in galera forse dovrebbe finirci qualcun altro, considerando i metodi che stanno usando». La casa su due piani ospita una cabina di trasformazione dell’Enel, che impedisce per ora l’abbattimento totale, non essendo ancora pronta una cabina dove trasferire l’impianto.