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Iran, la premio Nobel Narges Mohammadi è stata arrestata

12 Dicembre 2025 - 15:19 Ugo Milano
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Nei mesi scorsi, l'attivista per i diritti umani aveva raccontato di aver ricevuto minacce di morte da parte delle agenzie di sicurezza del Paese

L’attivista iraniana Narges Mohammadi, vincitrice del Premio Nobel per la Pace, è stata arrestata durante una cerimonia commemorativa nella città nord-orientale di Mashhad insieme ad altri attivisti. Lo rendono noto i gruppi per i diritti umani iraniani, citati da Iran International. Mohammadi, che sta scontando una pena detentiva di 13 anni e 9 mesi per accuse di sicurezza nazionale, è in congedo per motivi di salute dal carcere di Evin a Teheran. Nei mesi scorsi, ha affermato che non tornerà volontariamente e che qualsiasi nuovo arresto costituirebbe un atto di disobbedienza civile.

In manette anche altri attivisti

La Fondazione Narges Mohammadi, si legge ancora su Iran International, ha dichiarato che l’attivista è stata arrestata oggi mentre partecipava alla cerimonia di lutto del settimo giorno per Khosrow Alikordi, un importante avvocato per i diritti umani la cui recente morte ha suscitato l’indignazione dell’opinione pubblica. La fondazione ha affermato che l’arresto è stato eseguito durante l’evento da agenti di sicurezza e di polizia. In manette sono finiti anche gli attivisti Sepideh Gholian, Hasti Amiri, Pouran Nazemi, Alieh Motalebzadeh e molte altre persone.

Chi è Narges Mohammadi

Mohammadi, insignita del premio Nobel per la Pace nel 2023, è considerata una dei più importanti difensori dei diritti umani in Iran e ha ripetutamente affermato di essere sottoposta a gravi minacce da parte delle agenzie di sicurezza iraniane. Ad agosto, aveva dichiarato alla rivista tedesca Der Spiegel che agenti dell’intelligence le avevano rivolto minacce di morte dirette e indirette. «Ogni prigioniero è un essere umano, e ogni essere umano lotta per la sopravvivenza in modi diversi: cantare, ballare, tagliare o accorciare i capelli, indossare vestiti colorati, ridere e gioire, tutti questi sono modi per mantenere vivo il senso della vita, anche dentro il carcere», aveva dichiarato Mohammadi in un’intervista rilasciata a Open a inizio 2025.