Ultime notizie AntisemitismoDelitto di GarlascoDonald TrumpFamiglia AgnelliUcraina
CULTURA & SPETTACOLOInchiesteMusicaTestamenti

La figlia di Stefano D’Orazio e la causa della vedova: «Ecco perché mi ha chiesto 100 mila euro»

16 Dicembre 2025 - 08:08 Alessandro D’Amato
stefano d'orazio francesca michelon vedova tiziana
stefano d'orazio francesca michelon vedova tiziana
Francesca Michelon è stata riconosciuta figlia biologica del batterista dei Pooh. Secondo gli avvocati della moglie lei e il padre avevano rapporti difficili per colpa sua

La 40enne Francesca Michelon lo scorso aprile in primo grado è stata riconosciuta figlia biologica del batterista dei Pooh Stefano d’Orazio. Ora la vedova Tiziana Giardoni le ha chiesto un risarcimento di danni esistenziali pari a 100 mila euro. Perché, secondo i suoi legali, Michelon e suo padre avevano rapporti difficili a causa di lei. Che non era «affatto interessata a vedersi di riconoscere come sua figlia, avanzando sempre e solo richieste economiche». E così avrebbe causato sofferenza psicologica al padre.

Il test del Dna

Il Corriere della Sera ha sentito Michelon, la cui madre è Oriana Bolletta: «Non ho capito quale sia la mia colpa. Ho inseguito per anni una sola verità, vedere riconosciuto il mio diritto di figlia. E quando un tribunale, dopo un’attesa lunga e dolorosa, ha stabilito ciò che sognavo, qualcuno vuole calpestare questa realtà. Io so come sono andate le cose e non ho mai cambiato la versione dei fatti. Ho raccontato tutto quello che è accaduto, senza nascondere nulla. Ho sofferto moltissimo per quel rapporto così limitato con mio padre». Lei ha atteso dieci anni per avere ragione in tribunale grazie al test del Dna. «I tempi della giustizia purtroppo sono lentissimi, e non è colpa mia se la storia è diventata pubblica solo ora, dopo la sentenza».

Il testamento di Stefano D’Orazio

I giudici hanno annullato il testamento di Stefano D’Orazio. E hanno diviso l’eredità a metà tra figlia e vedova. A Michelon è stato anche riconosciuto un risarcimento di 60 mila euro per danni esistenziali. D’Orazio aveva una villa a Pantelleria e due attici a Roma. La vedova Giardoni nel ricorso in appello ha chiesto che a Francesca venga riconosciuta non la metà dell’eredità ma solo la quota di legittima, cioè un terzo del patrimonio. «Non è mai stato il denaro il mio obiettivo. Ho portato avanti per tutti questi anni un’azione legale non per rivendicazione economica ma per bisogni di verità. Chi non è passato da una vicenda come la mia, di frustrazione, di ricerca delle proprie radici e della propria identità, non può capire», dice la figlia.

La sentenza

Nei prossimi giorni la Corte d’Appello di Roma si esprimerà sul ricorso. «Sento però di avere vicine tante persone che hanno capito chi è dalla parte della verità. Sui social la gente mi scrive e mi incoraggia nella mia battaglia. Non me lo aspettavo, non è nella mia natura essere ottimista. Tutto questo mi dà enorme forza», conclude.