Spacca il naso all’amante e la porta a casa dalla moglie: «Pensavo peggio». Le due donne picchiate e stuprate davanti alla figlioletta

Picchiava e violentava la moglie e l’amante mentre in casa c’era la figlioletta di tre anni. Uno stato di soggiogamento e abuso che è durato settimane e che l’amante è riuscita a interrompere facendo il gesto antiviolenza, quello delle quattro dita che si chiudono sul palmo e sul pollice ripiegato, quando si trovava in macchina con l’uomo, la moglie e la bimba. La richiesta d’aiuto è stata colta al volo da una donna lì presente, che ha immediatamente chiamato i carabinieri e fatto arrestare il 37enne.
La scoperta della moglie e la frase glaciale
I fatti sono avvenuti negli scorsi mesi a Ferno, nel Varesotto. L’uomo, amante delle moto, aveva conosciuto la 50enne su una pagina social di appassionati delle due ruote. Dopo qualche escursione insieme, durante cui il 37enne aveva detto di essere divorziato, i due avevano iniziato a frequentarsi. Presto, però, l’uomo aveva iniziato ad avere atteggiamenti sempre più violenti. Finché un giorno, dopo aver picchiato l’amante facendole gonfiare il volto e sanguinare il naso, l’aveva portata a casa sua. Qui la 50enne era stata accolta dalla moglie dell’uomo che, evidentemente sottoposta a simili trattamenti, aveva commentato con freddezza: «Pensavo peggio».
La falsa denuncia per stupro e i pestaggi sempre più violenti
Il legame tra i due amanti era però continuato, anche dopo che l’uomo aveva pestato talmente forte la 50enne da costringerla ad andare in pronto soccorso. Appena era stata dimessa, però, ‘uomo l’aveva attesa fuori dalla struttura per picchiarla nuovamente accusandola di aver avuto un rapporto con il medico. Non solo. Stando al racconto della donna, l’uomo l’avrebbe costretta a sporgere falsa denuncia accusando un amico di lui di averla stuprata. Un’altra volta invece, dopo che il 37enne l’aveva picchiata più violentemente del solito, l’aveva costretta a rimanere chiusa in casa per una settimana in modo tale che i segni del pestaggio svanissero.
Il gesto antiviolenza e l’arresto
Giovedì 18 dicembre l’uomo aveva chiesto alla donna di vedersi per chiederle scusa. Una volta entrata in casa del 37enne, però, era stata aggredita e violentata. Il mattino dopo, poi, l’uomo aveva caricato in macchina l’amante, la moglie e la figlia per portare la piccola alla scuola materna. Qui, davanti alla struttura scolastica, la 50enne era riuscita ad allertare una passante per poi fiondarsi di corsa all’interno dell’istituto scolastico e trovare lì rifugio. Pochi minuti dopo, il 37enne è stato arrestato dai carabinieri. È accusato di stalking, violenza sessuale, violenza privata e rapina ma è possibile che si aggiunga anche l’ipotesi di reato del sequestro di persona.
