Si tratta a Miami, l’inviato di Putin: «Costruttivi i colloqui con Witkoff e Kushner». Zelensky: «Gli Usa vogliono un vertice a tre con la Russia»

L’inviato di Mosca ai colloqui a Miami sull’Ucraina, Kirill Dmitriev, ha definito «costruttivi» i colloqui con l’inviato presidenziale statunitense Steve Witkoff e il genero del presidente statunitense, Jared Kushner. Lo riportano le agenzie russe Ria Novosti e la Tass. «Le discussioni procedono in modo costruttivo», ha detto Dmitriev ai giornalisti russi, aggiungendo che ha annunciato che i colloqui sull’Ucraina a Miami proseguiranno anche domenica 21 dicembre. L’incontro segue i colloqui di venerdì tra Stati Uniti e funzionari ucraini ed europei.
Il trilaterale
Gli Stati Uniti hanno, inoltre, proposto di ospitare a Miami nuovi colloqui diretti tra negoziatori di Ucraina e Russia, con la mediazione americana. A rivelarlo è stato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha parlato apertamente di un possibile formato trilaterale: «Ucraina, America e Russia». Secondo il leader ucraino, la partecipazione dei Paesi europei non è esclusa e anzi sarebbe «logico tenere un incontro del genere dopo aver compreso i potenziali risultati dell’incontro che ha già avuto luogo». L’eventuale vertice in Florida vedrebbe quindi Washington giocare ancora una volta un ruolo centrale nel tentativo di riaprire un canale di dialogo diretto.
La Lituania stanzia 22 milioni di euro per industria militare ucraina
Il Consiglio dei ministri della Lituania ha stanziato 22 milioni di euro a favore dell’industria della difesa ucraina e delle iniziative internazionali per la ricostruzione delle infrastrutture militari del Paese. Secondo quanto comunicato dal ministero delle Finanze di Vilnius, i fondi saranno stanziati in conformità con gli accordi stipulati tra il ministero della Difesa lituana e le autorità ucraine responsabili. Il governo lituano non ha fornito i dettagli delle opere e delle aziende cui i fondi saranno destinati.
90 miliardi di dollari all’Ucraina
Nel frattempo, Kiev rivendica un risultato chiave sul fronte economico e politico. Durante una conferenza stampa congiunta con il primo ministro portoghese Luís Montenegro, Zelensky ha annunciato che l’Ucraina ha ottenuto 90 miliardi di dollari per il periodo 2026-2027, spiegando che il piano complessivo prevede l’utilizzo di 210 miliardi di asset russi congelati. «Sappiamo che l’Ucraina restituirà questi prestiti senza interessi solo se la Russia pagherà le riparazioni necessarie», ha dichiarato. Per il presidente ucraino si tratta di una «vittoria finanziaria, geopolitica e politica», anche perché lega in modo diretto la ricostruzione del Paese alla responsabilità economica di Mosca.
L’attacco di droni all’impianto Lukoil
La guerra, intanto, continua. I droni ucraini hanno colpito nel corso della notte una nave da guerra russa e un impianto di estrazione di petrolio gestito dalla Lukoil nel Mar Caspio. Lo scrivono i media di Kiev citando lo Stato maggiore. La nave colpita, la 22460 “Okhotnik“, che pattugliava un’area vicino a un’infrastruttura petrolifera e del gas. «Diversi droni l’hanno colpita, l’entità del danno è attualmente in fase di determinazione», si afferma. Inoltre, è stata colpita una piattaforma di perforazione nel giacimento petrolifero e del gas di Filanovsky, di proprietà della Lukoil.
Il piano di pace
I funzionari statunitensi, ucraini ed europei all’inizio di questa settimana hanno riferito di progressi sulle garanzie di sicurezza per Kiev, nell’ambito dei colloqui per porre fine alla guerra, ma non è ancora chiaro se tali termini saranno accettabili per Mosca. Una fonte russa ha dichiarato a Reuters che qualsiasi incontro tra Dmitriev e i negoziatori ucraini è stato escluso. I rapporti dell’intelligence statunitense continuano ad avvertire che il presidente russo intende prendere tutta l’Ucraina. Putin non ha offerto alcun compromesso durante la sua conferenza stampa annuale a Mosca. Insistendo sul fatto che le condizioni della Russia per porre fine alla guerra non sono cambiate dal giugno 2024, quando aveva chiesto all’Ucraina di abbandonare la sua ambizione di aderire alla Nato e di ritirarsi completamente da quattro regioni ucraine che la Russia rivendica come proprio territorio.
