Landini e la norma che taglia gli arretrati ai lavoratori con paga troppo bassa: «È incostituzionale»

Secondo Maurizio Landini con la nuova legge di bilancio il governo taglia sui deboli e sta dalla parte dei forti. Per questo «penalizza lavoratori precoci e usuranti per spostare risorse anche a quelle imprese che non rispettano i contratti e risparmiano sulla sicurezza». E manda il segnale che si può anche morire di lavoro. In un’intervista a Repubblica il segretario della Cgil parla di declino e recessione: «È una manovra contro lavoratori e pensionati. Lo dimostra anche il ripristino dell’emendamento Pogliese, già bocciato a luglio e spuntato all’ultimo in legge di bilancio. L’ennesima cattiveria contro i lavoratori che perdono il diritto agli arretrati quando un giudice stabilisce che la loro retribuzione è troppo bassa. Una norma che non c’entra nulla con la finanziaria, ha un profilo di incostituzionalità e di cui chiediamo il ritiro immediato».
La Cgil e la manovra
Sul silenzio-assenso ai fondi pensione per i giovani al primo impiego Landini dice: «Il problema dei giovani è la precarietà senza fine. Quando sei precario spesso non arrivi neanche alla pensione integrativa. Prima servono salari dignitosi e lavoro stabile. E resta una questione enorme: come e dove vengono investiti dai fondi i soldi dei lavoratori e delle imprese? Oggi finiscono spesso fuori dal Paese, invece dovrebbero essere messi al servizio della crescita». Mentre sulle pensioni «si fa solo cassa. E si punta a favorire la privatizzazione del sistema previdenziale, come pure di quello sanitario. Quando ai giovani serve una pensione di garanzia. E va riconosciuto che l’aspettativa di vita non è uguale per tutti. Invece si va verso un’uscita a 70 anni o con 45 di contributi. Sono riusciti persino a peggiorare la legge Fornero».
Incentivi alle imprese e meno tasse sul lavoro
Secondo Landini gli incentivi alle imprese e i taglia lle tasse sul lavoro sono propaganda: «I salari non permettono di arrivare a fine mese e la tassazione su lavoratori e pensionati aumenta. Gli investimenti pubblici calano, il Pnrr finisce l’anno prossimo e molte risorse non sono state spese. Giovani e donne restano ai margini». Mentre «la detassazione dei rinnovi è parziale e vale persino per i contratti pirata. Intanto si taglia su sanità, casa, istruzione, Comuni e Regioni. E non si rispettano gli impegni su salute e sicurezza, mentre in questo Paese si continua a morire sul lavoro».
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Scioperi e crisi
E conclude: «Un governo che agisce contro i lavoratori e usa i pensionati per fare cassa da girare a imprese, armi e per far quadrare i conti non può che rafforzare le nostre ragioni». Mentre na crisi di governo, come quella sfiorata in Senato, farebbe bene al Paese: «È questo governo che fa male al Paese. Per loro viene prima e solo la difesa del potere. E intanto: povertà in aumento, produzione industriale in calo da tre anni, 25 miliardi di tasse in più pagate da lavoratori e pensionati, mentre si tutelano rendite e grandi patrimoni».
