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Spunta una «lista degli stupri» anche a Modena, le scritte nei bagni dell’istituto Fermi: «È un meccanismo di emulazione»

22 Dicembre 2025 - 12:44 Cecilia Dardana
lista stupri fermi modena
lista stupri fermi modena
Dopo i casi nei licei romani, il fenomeno arriva anche a Modena e risalirebbe a una settimana fa

Dopo i casi emersi nelle scorse settimane in alcuni licei di Roma, il fenomeno della cosiddetta «lista degli stupri» arriva anche a Modena. Per la prima volta, scritte di questo tipo sono comparse nei bagni dell’Istituto tecnico Fermi di via Luosi. L’episodio, secondo quanto riferito da fonti interne alla scuola, risalirebbe a circa una settimana fa. La vicenda richiama quanto accaduto tra fine novembre e inizio dicembre nella Capitale, dove in tre scuole superiori, il liceo classico Giulio Cesare, il Carducci e l’Anco Marzio di Ostia, erano apparsi elenchi di nomi di studentesse, e in alcuni casi anche di docenti, indicati come presunti “bersagli” di violenza sessuale.

La lista al Fermi di Modena

Anche al Fermi l’episodio sarebbe stato segnalato inizialmente da alcuni studenti a un rappresentante di istituto, che ha poi informato la dirigenza. Da lì sarebbero partite le verifiche interne e, parallelamente, momenti di confronto e sensibilizzazione nelle classi. Diversi docenti hanno affrontato il tema con gli studenti, sottolineando la portata violenta e inaccettabile di messaggi di questo tipo. Resta al momento da chiarire se i responsabili delle scritte siano stati individuati e quali eventuali provvedimenti disciplinari siano stati adottati o verranno presi dalla scuola.

Il meccanismo di emulazione

Secondo molti dirigenti scolastici romani, quanto accaduto nei mesi scorsi sarebbe riconducibile a un meccanismo di emulazione. Non a caso, uno degli ultimi episodi nel Lazio si è verificato proprio nello stesso istituto in cui era stato registrato il primo caso. «Non si può parlare di episodi isolati», aveva denunciato Bianca Piergentili, coordinatrice degli studenti medi del Lazio, indicando come una delle cause principali l’assenza di un percorso strutturato di educazione sessuo-affettiva. «Serve un cambiamento reale, e immediato», aveva affermato, chiamando in causa direttamente le istituzioni. In diversi licei romani, le “liste” erano state precedute da scritte sessiste e violente già presenti da tempo nei bagni.

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