Flash mob durante un convegno filorusso dell’Anpi, aggredito Hallissey: «Non siamo a Mosca. Mica eravate antifascisti?» – Il video
Con la bandiera ucraina in mano e stampata su magliette bianche, un gruppo di studenti e rappresentanti di Azione, Radicali e +Europa ha organizzato un flash mob all’interno dell’università Federico II di Napoli. In un’aula l’Anpi aveva infatti organizzato un «convegno filorusso», a cui per due ore i manifestanti hanno assistito in silenzio. Al termine, quando uno di loro ha tentato di fare una domanda, sarebbe stato aggredito da membri del pubblico e da organizzatori dell’evento. La denuncia arriva direttamente da Matteo Hallissey, presidente di +Europa e dei Radicali, che ha documentato tutto in un video già virale sui social.
Le domande ad Angelo d’Orsi e la presunta aggressione
«Professor d’Orsi, voi siete democratici. Professor d’Orsi, che ci faceva in Russia a Russia Today (una sfilata di gala, ndr)?». Sono queste le prime parole che Hallissey urla in direzione degli ospiti del convegno, mentre un manipolo di persone lo spintona e gli sbarra la strada impedendogli di avvicinarsi. «Sarete abituati alla Russia o alla Bielorussia, perché non fate parlare la gente?», così il presidente dei Radicali ha provocato Angelo d’Orsi, tra i relatori insieme ad Alessandro Di Battista. «Ci hanno aggredito perché un ragazzo ha provato a fare una domanda. Il presidente dell’Anpi ha provato a buttarlo giù». Arrivando, come si legge nella descrizione del post, a rompere il microfono.
December 22, 2025
La critica all’Anpi: «Mica eravate antifascisti?»
A quel punto l’intero gruppetto è stato spinto fuori dalla sala del convegno. «Bravi! Bravi democratici! Non posso passare? Oh! Ma che cazzo è? Violento? Bravi! Voi siete l’Anpi, eh? Bravi antifascisti», è il sarcasmo con cui Matteo Hallissey condanna il comportamento dei membro dell’Associazione nazionale partigiani italiani, che hanno impedito loro di intavolare una discussione con gli ospiti. E poi una nota di colore in coda: «Non è uno scherzo. Indovinate cosa gli è caduto? Un rublo».
