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Barbara Berlusconi: «Parto dalla Fondazione. Io in politica? No, è una responsabilità enorme, non è una staffetta»

24 Dicembre 2025 - 08:19 Alba Romano
barbara berlusconi
barbara berlusconi
Il racconto al Corriere della Sera, tra la lunga depressione e la diagnosi di ADHD. Il ricordo del padre: «Gli ultimi giorni mi parlò di una catena di ristoranti healthy»

«Sono cambiate tante cose. È passata molta acqua sotto i ponti. Per questo mi piacerebbe cominciare da chi sono ora». Barbara Berlusconi, prima figlia dell’ex premier e di Veronica Lario, ha 41 anni. E si racconta al Corriere della Sera, in un’intervista a cura di Angela Frenda. Una vita tra famiglia, il Cda del Teatro alla Scala e la creazione di una Fondazione che porta il suo nome, nel 2025. «Al primo posto c’è l’educazione, con un’attenzione all’infanzia e all’adolescenza. Ci interroghiamo sull’uso degli strumenti digitali, sugli smartphone, sui social media, su come stiano incidendo sullo sviluppo dei ragazzi. E sosteniamo realtà che lavorano sui disturbi dell’apprendimento, come DSA e ADHD». Malattia questa che le è stata diagnosticata.

Barbara Berlusconi e l’ADHD

La diagnosi per ADHD le è arrivata dopo una malattia, la depressione, impegnativa e lunga anni. «Ho fatto tanta terapia. Per molto tempo non capivo. Poi ho iniziato a osservare le mie abitudini, il mio modo di essere, e ho deciso di approfondire per comprendere da dove venisse questa fatica profonda». «Ho scoperto di avere l’ADHD, un disturbo del neurosviluppo. Da adulta è stato faticoso accettarlo, ma anche liberatorio. Dare un nome alle cose cambia tutto. Non era dunque una mia colpa, non era mancanza di volontà… Ho solo una struttura mentale diversa dove tempo, organizzazione e concentrazione funzionano in un altro modo. Essere madre poi mi ha aiutato, anche perché uno dei miei figli ha delle difficoltà simili. Per questo mi sono detta che dovevo comprendere prima di tutto me stessa per poter davvero aiutare lui. E ho smesso finalmente di colpevolizzarmi individuando strategie. Per esempio, adesso arrivo in ritardo di dieci minuti, non di un’ora. Non le sembra un piccolo successo?», racconta.

La malattia del padre Silvio

Barbara ha parlato anche del suo rapporto con il padre Silvio Berlusconi. «Anche se ci avevano detto tempo prima che la sua salute era compromessa io per mesi emotivamente ho faticato ad accettarlo. Quando poi è successo, è stato un trauma. Nel grande dolore, è stata però anche una riscoperta. Un giorno sono andata a trovarlo e mi ha detto: “Barbara, ho un’idea. Prendi carta e penna”. Voleva che sviluppassi per lui un progetto di ristorazione basato sulla cucina sana. Mi ha fatto scrivere tutto: dove e come dovevano essere i ristoranti, l’organizzazione, gli abiti di camerieri e cameriere. Abbiamo scritto il menù insieme. Più che ricette healthy mi ha elencato i suoi piatti preferiti: la mozzarella di bufala con il pomodoro fresco, la pasta al pomodoro, la mela». Sull’eventualità di un suo impegno politico chiude: «In alcuni momenti se n’è parlato. Ragionamenti messi in piedi da altri, non da me. Ma non lo farò. È una responsabilità enorme, non è una staffetta. Pensare di entrarci solo per il cognome non ha senso».

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