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Famiglia nel bosco, la madre da un mese non si lava in casa famiglia: «Non apre al dialogo». I rifiuti al sondino anti intossicazione e agli antibiotici

24 Dicembre 2025 - 12:25 Ugo Milano
famiglia bosco trevallion birmingham
famiglia bosco trevallion birmingham
Nel provvedimento del tribunale per i minorenni, che ha confermato la permanenza dei minori in casa famiglia, è stata sottolineata l’intransigenza della madre, che rifiuta ogni tipo di dialogo. E le difficoltà dei figli nel socializzare

Per settimane si è parlato del Natale come orizzonte del ricongiungimento tra la famiglia nel bosco Trevallion-Birmingham e i tre figlioletti, in casa famiglia dal 20 novembre. Quell’orizzonte si è spostato più in là – di quanto ancora non è dato saperlo – a causa della «notevole rigidità» dei genitori, che non sembrano intenzionati ad ammettere deroghe rispetto ai «valori cui conformano le loro scelte di vita». Come ha scritto Cecilia Angrisano, presidente del tribunale per i minorenni nelle 6 pagine di provvedimento, Nathan e Catherine non sarebbero dunque disposti a scendere a negoziati. In particolare la madre dei piccoli, individuata come la più intransigente e la più chiusa al dialogo con le istituzioni.

Le resistenze della madre, dalle necessità mediche all’igiene

Di esempi dell’arroccamento sulle posizioni «neorurali» ce ne sarebbero tanti, la presidente del tribunale nel sceglie uno: il rifiuto del sondino naso gastrico – «verosimilmente perché fatto di silicone o poliuretano» – per curare i figli dall’intossicazione da funghi. Un fatto che evidenzia come sia impossibile ottenere deroghe ai principi delle scelte esistenziali «anche solo temporaneamente e in via emergenziale». Un altro esempio, citato rapidamente nel documento, è la resistenza della stessa madre a concedere le cure antibiotiche alla piccola per una seria bronchite con broncospasmo. Fino a prendere una dura posizione lei stessa in palese protesta con la decisione di trasferire i minori in casa famiglia: la donna, dal suo ingresso nella struttura per accompagnare i figli, non si sarebbe mai fatta la doccia e mai lavata.

Le difficoltà dei bimbi con i coetanei

«La madre pretende che vengano mantenute dai figli abitudini e orari difformi dalle regole che disciplinano la vita degli altri minori ospiti della comunità», ha aggiunto Cecilia Agrisano. E poco convince la decisione di Nathan Trevallion di accettare la casa offertagli gratuitamente da un ristoratore di Chieti: «Rimane incerta la determinazione dei genitori a stabilizzarsi nella nuova abitazione, considerato che già in passato hanno presto abbandonato altra abitazione messa loro a disposizione». Una diffidenza verso tutto ciò che è nuovo e diverso che i genitori avrebbero trasmesso anche ai figli, che si trovano ancora in difficoltà nell’interagire con i loro coetanei: «Si denota imbarazzo e diffidenza. Il disagio maggiore si può osservare quando si attivano fra loro confronti sia per le proprie esperienze personali che per le proprie competenze». 

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