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Nel villaggio nigeriano bombardato da Trump: «Qui l’Isis non c’è»

27 Dicembre 2025 - 08:44 Alessandro D’Amato
nigeria villaggio jabo bomabrdamenti usa isis
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I racconti dell'esplosione che ha colpito «vicino all'unico centro sanitario del paese». La difesa degli abitanti dove i cristiani locali convivono pacificamente con la maggioranza musulmana

Si chiama Jabo e si trova nel nord-ovest della Nigeria uno dei villaggi nigeriani bombardati dagli Stati Uniti nel raid festeggiato il giorno di Natale da Donald Trump. Il frammento di un missile è atterrato a pochi metri dall’unica struttura medica del paese. E ha provocato shock e confusione. La Cnn ha sentito un residente testimone. Suleiman Kagara ha detto di aver sentito una forte esplosione e di aver visto fiamme mentre un proiettile volava sopra la loro testa. «Non siamo riusciti a dormire la notte scorsa», ha detto Kagara. «Non avevamo mai visto niente del genere prima».

Trump, la Nigeria e l’Isis

Poco dopo l’impatto a Jabo, Trump ha dichiarato che gli Stati Uniti avevano condotto un «attacco potente e mortale» contro i militanti dell’Isis nella regione. Accusandoli di «aver preso di mira e ucciso brutalmente principalmente cristiani innocenti». La spiegazione ha lasciato Kagara e i suoi concittadini perplessi. Perché mentre alcune zone di Sokoto affrontano sfide come banditismo, rapimenti e attacchi da parte di gruppi armati, tra cui Lakurawa – che la Nigeria classifica come organizzazione terroristica a causa di sospette affiliazioni con lo Stato Islamico – gli abitanti del villaggio affermano che Jabo non è nota per attività terroristiche . Qui i cristiani locali convivono pacificamente con la maggioranza musulmana.

Cristiani e musulmani in Nigeria

Bashar Isah, un deputato che rappresenta Tambuwal nel parlamento statale, ha descritto il villaggio alla Cnn come «una comunità pacifica» che «non ha precedenti noti di Isis, Lakurawa o altri gruppi terroristici operanti nella zona». Ha affermato che il proiettile aveva colpito un campo «a circa 500 metri» da un centro sanitario di base a Jabo.

Intanto la Bbc fa notare che secondo i gruppi che monitorano la violenza in Nigeria non ci sono prove che suggeriscano che i cristiani vengano uccisi più dei musulmani nel Paese africano, più o meno equamente diviso tra i seguaci delle due religioni. Daniel Bwala, consigliere del presidente nigeriano Bola Tinubu, ha ricordato ieri che i jihadisti non prendono di mira membri di una religione in particolare e che hanno ucciso persone di tutte le fedi. Anche lo stesso presidente Tinubu ha insistito sul fatto che le sfide alla sicurezza stavano colpendo persone «di tutte le fedi e di tutte le regioni».

Boko Haram e Isis

Gruppi jihadisti come Boko Haram e lo Stato Islamico della provincia dell’Africa Occidentale hanno portato il caos nella Nigeria nord-orientale per oltre un decennio. Uccidendo migliaia di persone, la maggior parte delle quali musulmane, secondo Acled, un gruppo che analizza la violenza politica in tutto il mondo. Nella Nigeria centrale si verificano frequenti scontri tra pastori per lo più musulmani e gruppi di agricoltori, spesso cristiani, per l’accesso all’acqua e ai pascoli. I cicli mortali di attacchi «occhio per occhio» nel Paese hanno causato migliaia di morti, ma sono state commesse atrocità da entrambe le parti. Le organizzazioni per i diritti umani affermano che non ci sono prove che i cristiani siano stati presi di mira in modo sproporzionato.

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