Ponte Genova, il ricorso di Autostrade: “Usati come bancomat del Governo”

Nelle quaranta pagine, tutta la contrarietà nei confronti della figura del sindaco-commissario e dei suoi poteri straordinari, ma anche il tema della totale esclusione dai lavori di demolizione e di ricostruzione

Non ci sta Autostrade a trasformarsi da concessionaria a "bancomat del Governo". In quaranta pagine di ricorso al Tar Liguria snocciola tutta la sua insoddisfazione e chiede l’annullamento di quattro provvedimenti per Genova. A cominciare dal decreto che nomina il sindaco Bucci commissario per la ricostruzione del viadotto sul Polcevera, per finire con l’ultimo firmato proprio dal commissario-sindaco che stabilisce le regole per l’affidamento dei lavori, assegnati poi alla cordata Fincantieri, Salini – Impregilo,Italferr.


Ma Autostrade non ci sta neanche a essere individuatocome unico responsabile delle 43 vittime del crollo del ponte Morandi e dei 566 sfollati dalla zona rossa. Secondo la concessionaria, le responsabilità sarebbero invece diffuse, e dunque anche del ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture.Il ricorso di Aspi contro esecutivo e amministrazioni locali si basa sulla presunta violazione di dieci articoli della Costituzione, di quattro del trattato fondativo dell'Ue e di uno della Carta Ue dei diritti fondamentali.


Nelle quaranta pagine di ricorso si legge tutta la contrarietà nei confronti della figura del sindaco-commissario a cui sarebbero stati assegnati funzioni e poteri talmente straordinari da poter ammettere “la possibilità di violare senza limitazioni la pressoché totalità delle leggi".

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E poi, il tema della totale esclusione di Autostrade dai lavori di demolizione e di ricostruzione, da sempre avvertito come un’ingiustizia dall’amministratore delegato Giuseppe Castellucci. Nelle carte si parla di “anatema ad excludendum”, mentre è convinzione della concessionaria quella di essere in questo momento "il soggetto sicuramente più qualificato e più celere" per la ricostruzione.

L’attacco di Autostrade all’esecutivo si concretizza dunque in questa provocazione: "La concessionaria può fare soltanto una cosa: pagare qualsiasi importo le richiederà il commissario Bucci, senza alcun parametro quantitativo applicabile". Il che la trasforma "da concessionaria a bancomat", in base a una legge che […] ha l’unico scopo di punire una persona o un’azienda con una norma singolare arbitraria, iniqua e punitiva".

La concessionaria fa sapere comunque che non chiederà la sospensiva dei provvedimenti del commissario. "E questo – si legge nella nota di Autostrade – è la pù chiara conferma di come priorità assoluta sia l'interesse di Genova e dei genovesi, affinché si abbia quanto prima il nuovo ponte autostradale".

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