Sea Watch e Sea Eye bloccate in mare. Si muove la Croce rossa: «Salvateli»

Le due ong tedesche lanciano un nuovo appello congiunto. Francesco Rocca (IFRC): “L’Europa non ha il diritto di aumentare le sofferenze”

L’ultimo giorno dell’anno sembra essere ancora di attesa e pericolo per le due navi umanitarie tedesche ferme nel Mediterraneo, la Sea Watch, imbarcazione tedesca che il 22 dicembre ha recuperato 32 naufraghi vicino alle coste della Libia e la SeaEye, ha salvato 17 migranti nel Mediterraneo.


Le due imbarcazioni umanitarie hanno lanciato un appello congiunto per avere un porto sicuro dove far scendere a terra i migranti, tra cui varie donne e almeno tre bambini piccoli. Per i migranti salvati dalla Sea Watch è il nono giorno di navigazione.


Questa mattina si è schierato in loro favore anche il capo della Croce rossa internazionale, l’italiano Francesco Rocca: “L’Europa ha il diritto di proteggere i confini, non di aumentare le sofferenze. Aprite i porti”

Anche Save The Children e Unhcr hanno chiesto di permettere alle due Ong l’approdo in un porto sicuro, ma le due navi tedesche sembrano destinate a passare il capodanno in mare. Su Twitter, SeaEye ha scritto: “Abbiamo soccorso diciassette persone provenienti da sette diverse nazioni africane. Per loro chiediamo un porto sicuro dove poter sbarcare”.

La ong spiega che i propri volontari si sono “opposti alla consegna delle persone soccorse alla Guardia costiera libica” perché avrebbe rappresentato una “violazione delle leggi internazionali”. In mattinata ha diffuso un comunicato congiunto con Sea Watch.

https://twitter.com/statuses/1079682273761464321

L’accusa alla Germania

Il capo della missione Sea Eye, Jan Ribbeck, ha anche criticato duramente il governo tedesco: “Siamo delusi dal comportamento del centro di coordinamento del soccorso marittimo di Brema (la città che, da terra, coordina gli interventi in mare per la Germania, ndr): non hanno dichiarato né verbalmente né per iscritto di condividere la nostra visione, ma si sono limitati a dirci di seguire gli ordini dei libici”.

Sea Watch e Sea Eye bloccate in mare. Si muove la Croce rossa:

ANSA / FRANCESCO RUTA

Come non accadeva da tempo, nel pomeriggio del 30 dicembre, Malta ha deciso di aprire il porto per soccorrere 69 migranti, in mattinata dati per dispersi dopo un primo avvistamento da parte del Mrcc di Roma. La guardia costiera libica ha invece riportato a terra, a Zouara, 23 migranti, tra cui donne e bambini. Il 28 dicembre scorso la nave di un’altra ong, la Open Arms, con a bordo 310 migranti era approdata in Spagna dopo aver trascorso una settimana in mare.

Leggi anche: