Cambiare la propria vita, a venticinque anni, con una pedalata. E poi un’altra, un’altra ancora, costante e scientifica nei movimenti e nel calcolo delle energie. Per andare sempre più veloce, perché solo quando perdi una persona cara ti rendi conto che il tempo è davvero limitato.
“Bisogna avere il coraggio di alzarsi la mattina e pensare che il momento per essere felici è adesso, non si può aspettare che le soddisfazioni arrivino da sole”. E per Vittoria Bussi, a venticinque anni, non erano più il dottorato in matematica a Oxford o la carriera accademicai sogni a cui tendere. Lo sport, il ciclismo era la sua redenzione.