Scontro sulle navi Ong, Di Maio apre. Salvini: “Non cambio idea”

Il vice-presidente del Consiglio: “Malta faccia sbarcare subito donne e bambini da quelle imbarcazioni e li mandi in Italia”. La telefonata con Conte, poi arriva lo stop di Salvini

Nel governo è scontro aperto sulle navi Ong Sea Watch e Sea Eye ferme nelle acque maltesi? Dal botta e risposta della serata del 4 gennaio sembrerebbe di sì, anche se fonti vicine al ministro dell’Interno fanno sapere in serata che il clima all’interno del governo è sereno. Matteo Salvini e Luigi Di Maio si sarebbero parlati e non ci sarebbe “alcuna irritazione”.


La mossa di Di Maio

L’apertura di Di Maio è arrivata inaspettata; da giorni però i malumori all’interno delle fila dei Cinque Stelle per la gestione della vicenda erano palpabili: sulla gestione delle Ong, ma anche e soprattutto sulla polemica con i sindaci per l’attuazione del Decreto sicurezza.


A schierarsi, il senatore Mantero (che ha definito il Decreto “incostituzionale e stupido”) e la senatrice Fattori (“Chiudere i porti è come chiudere gli ospedali per impedire di ammalarsi”). Silenzio, rumorosissimo, invece, da parte delle sindache Raggi e Appendino. Due piani, Ong e Dl sicurezza, che in questa fase sembrano procedere paralleli.

Le europee e il Quirinale

Quello fra le due “anime” del governo più che uno scontro sembra, però, aperta sfida al rialzo in vista delle europee del maggio prossimo. Un Movimento 5 Stelle su posizioni più moderate rispetto alla linea salviniana potrebbe aprire la strada al lancio di una campagna elettorale, ormai pare scontato a guida Di Battista, per conquistare l’elettorato di centrosinistra. Se Salvini, sondaggi alla mano ha fatto il pieno fra gli elettori di centrodestra, ai 5 Stelle, in calo, occorre riposizionarsi.

In tutto questo non va trascurato il ruolo del Quirinale. Dopo il discorso di fine anno la centralità del ruolo di Mattarella, anche mediaticamente, sembra riconquistata. Lo scontro istituzionale di questi giorni fra i sindaci e il ministro dell’Interno per l’attuazione del Decreto Sicurezza di certo avrà fatto storcere il naso dalle parti del Colle. Non è da escludere che Conte abbia scelto di avviare una fase più distensiva, anche tenuti in conto i nuovi buoni rapporti con l’Europa. Sempre, in accordo con Di Maio.

La partita, anche se iniziata nei mesi scorsi, sembra essere al punto di svolta. Rotture non sembrano ipotizzabili, ma neanche si può liquidare lo scambio odierno come una boutade comunicativa. Salvini tiene il punto e, al momento, sembra avere avuto l’ultima parola. Intanto i 49 migranti restano sulle navi Ong, in attesa delle risposte, si spera univoche, della politica italiana.

Di Maio: accoglieremo donne e bambini

Malta faccia sbarcare subito donne e bambini da quelle imbarcazioni e li mandi in Italia. Li accoglieremo. Siamo pronti ancora una volta a dare, come sempre, una lezione di umanità all’Europa intera”. Così Luigi Di Maio con un post su Facebook alle ore 18 circa. “Questa Europa – ha continuato – così non va, la cambieremo con le prossime elezioni europee. Ma i bambini non possono pagare il prezzo di un’Europa che si gira dall’altra parte per non vedere”.

La telefonata con Conte

Dopo il post il vicepremier ha telefonato al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, col quale ha condiviso l’intenzione di aprire le porte a donne e bambini. La notizia, apparsa sulle agenzie poco poco la presa di posizione di Di Maio, arriva da fonti di Palazzo Chigi: dalla presidenza del Consiglio, insomma, si vuol far trapelare ce c’è stato il contatto e che c’è un intesa sul tema.

Poco dopo Di Maio ha chiarito la sua posizione: “Ci mettiamo al telefono con ognuno dei capi di Stato europei e li costringiamo a rispettare le quote previste per ogni Paese – ha detto Luigi Di Maio – Ancora una volta solo l’Italia viene chiamata in causa. Malta non fa attraccare le imbarcazioni nonostante siano nelle loro acque territoriali. Tutta l’Europa se ne frega. Non possiamo continuare a cedere a questo ricatto. Ma per me nessun bambino con la sua mamma può stare in mare ostaggio dell’egoismo degli Stati europei”.

Lo stop di Salvini

Ma arriva a stretto giro la replica di Salvini, come d’abitudine, attraverso una video diretta Facebook: “Una nave tedesca e una nave olandese, in acque maltesi. Ma ad accogliere dovrebbe essere ancora una volta l’Italia. La nostra Italia che ha già accolto quasi un milione di persone negli ultimi anni, dove più di un milione di bambini vive in condizioni di povertà assoluta. Il traffico di esseri umani va fermato: chi scappa dalla guerra arriva in Italia in aereo, come già fanno in tanti, non con i barconi. Possiamo inviare a bordo medicine, cibo e vestiti, ma basta ricatti. Meno partenze, meno morti. Io non cambio idea”.

La replica di Malta

Arriva in serata la risposta del ministro degli Interni di Malta Michael Farrugia: “Piuttosto che fare tali dichiarazioni contro Malta e la solidarietà europea, l’Italia dovrebbe partecipare al ricollocamento dei migranti attualmente in corso”. Rivolgendosi direttamente al vicepremier Di Maio, ammonisce: “Il governo di Malta raccomanda al vicepremier italiano di valutare questi fatti prima di fare dichiarazioni pubbliche ed evitare di farne di simili in futuro”.