Cina: crolla una miniera, 21 operai morti nel nordest del paese

L’impianto era stato chiuso nel 2017 per motivi di sicurezza

Il crollo di una miniera di carbone ha provocato la morte di 21 operaia Shenmu, vicino al confine con la Mongolia. Le autorità stanno accertando le cause, ma l’ipotesi più probabile è il cedimento del soffitto a seguito di un’esplosione. Altri 66 lavoratori sono stati estratti vivi dalle macerie dai soccorritori. L’impianto era stato aperto nel 2016 dalla Baiji Mining Company, ma già nel 2017 il governo aveva imposto la sospensione delle attività di estrazione per «migliorare gli standard di sicurezza, onde evitare incidenti gravi». La Cina è il più grande produttore di carbone al mondo, mala sicurezza delle miniere è sempre stato un problema, anche se nell’ultimo decennio c’è stata una drastica diminuzione degli incidenti. Sette minatori sono morti a Dicembre a Chongqing, nel sudovest del paese, e a ottobre un crollo simile nella provincia orientale è costato la vita a 21 persone. Il governo ha formato un ente specifico per la sicurezza nelle miniere di carbone.L’anno scorso, nonostante i grandi sforzi per migliorare la situazione, l’ente ha definito «grame» le condizioni dei lavoratori. Più di metà delle miniere cinesi sfruttano giacimenti con alta concentrazione di gas, in una dimensione di cultura del lavoro poco attenta all’incolumità degli operai: ore di lavoro eccessive e lavoratori in soprannumero sono problemi comuni.La tutela della vita degli operai è un’ulteriore spinta per il paese verso fonti di energia alternative al carbone.


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