Tutte le cose che non tornano nel Congresso di +Europa

Molti punti non tornano nell’elezione di Benedetto Della Vedova a segretario di +Europa. Gli attivisti del partito si rivolgono a Open

Avrebbe dovuto essere un congresso nazionale miliare per +Europa, quello che avrebbe trasformato la lista di Emma Bonino in partito vero e proprio. Al termine dei tre giorni di lavori congressuali e in seguito alla proclamazione di Benedetto Della Vedova segretario, del congresso di +Europasi parla solamente in funzione delle presunte manovre politiche da Prima Repubblica denunciate da molti attivisti vicini a Marco Cappato.

Come anticipato, il congresso è stato vinto da Benedetto Della Vedova e dalla lista Stiamo uniti in Europa dell’ex democristiano Bruno Tabacci – conosciuto ai più per essere il politico che lo scorso anno, tramite un trucchetto maldigerito da molti, permise a Emma Bonino di presentare la lista di +Europa alle politiche senza essere costretta a raccogliere le necessarie firme. Secondo moltissime testimonianze, corroborate anche da prove documentali, audio e video,Bruno Tabacci avrebbe permesso a Della Vedova di vincere il congresso utilizzando metodi politici poco convenzionali molto popolari ai tempi della Prima Repubblica.

Tutte le cose che non tornano nel Congresso di +Europa foto 5

Uno dei pullman giunti all’Hotel Marriott

Come denunciato da molti attivisti, nella giornata di domenica 27 gennaio,all’Hotel Marriott di via Washington a Milano, dal Sud Italia sarebbero arrivati quattro pullman pieni di votanti che avevano tutti un’anomala caratteristica in comune: nessuno, tra quelli che hanno parlato con gli attivisti “storici” di +Europa,sapeva dove stesse andando né per quale motivo dovesse votare al congresso di un partito mai sentito nominare.

Tutte le cose che non tornano nel Congresso di +Europa foto 6

Uno dei commenti trovati su Facebook del 21 gennaio 2019

Secondo le testimonianze raccolte da The Post Internazionale e da Open, dal Cilento – ma anche dalla Sicilia – sarebbero arrivatecentinaia di potenziali sostenitori di Benedetto Della Vedova e della lista Tabacci. Questi sarebbero stati accompagnati al congresso ad esprimere un determinato voto dietro il pagamento di vitto, alloggio e viaggio. Non si tratterebbe, dunque, di militanti duri e puri partiti dal Sud alla volta di Milano per sostenere un segretario o una lista al congresso di +Europa, ma di persone ignare che sono state chiamate a raccolta da presunti capi-bastone legati a Tabacci allo scopo di assicurare a Della Vedova e alla lista Tabacci la vittoria al congresso.

Tutte le cose che non tornano nel Congresso di +Europa foto 4

Un altro dei pullman giunti all’Hotel Marriott

Una fonte interna a +Europa raggiunta da Open ci ha raccontato i concitati tre giorni di congresso e spiegato che cosa sarebbe successo:

Fonte: «Èsuccesso che Benedetto Della Vedova si è voluto assicurare il controllo del partito, quindi l’elezione a segretario, stringendo un accordo di base con Bruno Tabacci. Questo accordo, però, secondo loro non sarebbe stato sufficiente a garantire il risultato e dunque hanno cercato di trovare dei “centri di raccolta tessere”, soprattutto al Sud ma non solo, che assicurassero appunto votanti sicuri. Un centro molto importante, tanto è vero che a un certo punto si è parlato di un accordo a tre tra Della Vedova, Tabacci e Ferrandelli, è stato trovato in Sicilia».

Open: «Chi è?»

Fonte: «L’ex candidato sindaco per la città di Palermo, Fabrizio Ferrandelli – che correva nella lista di Tabacci – a dicembre ha annunciato l’ingresso in +Europa e secondo alcune fonti avrebbe portato dalla Sicilia a Milano 200 persone per il congresso. Ora, io non ti so dire se sono state davvero 200 le persone raccolte, ma sicuramente sono state circa un centinaio».

Open: «E il secondo centro?»

Fonte: «Il secondo centro di potere e di raccolta tessere che è risultato abbastanza significativo è quello di Potenza, dell’avvocato Massimo Maria Molinari, che è il referente locale di Bruno Tabacci. Oltre a questi, ce ne sono stati altri dalla Campania, dalla provincia di Caserta, di Napoli e di Salerno. Domenica abbiamo visto queste persone scendere dal pullman, entrare per andare a votare e poi uscire dall’hotel per andare a fare un giro per Milano, non è che abbiano partecipato al congresso davvero. Peraltroalcuni attivisti, parlando con questi signori arrivati la mattina stessa, hanno scoperto che in molti casi queste persone non sapevano perché fossero state chiamate a votare al congresso, né i nomi dei candidati segretari in campo e spesso nemmeno sapevano chi fosse Emma Bonino. In quella giornata abbiamo anche visto girare delle schede precompilate con i voti già crocettati per Benedetto Della Vedova e la lista Tabacci».

Open: «Tu chi avresti votato al congresso?»

Fonte: «Io avrei voluto votare Benedetto Della Vedova, ma alla fine io come tanti altri abbiamo deciso di non farlo perché siamo rimasti abbastanza schifati dalla situazione. Riteniamo che il punto sia politico più che legale: questa condotta innanzitutto si lega a un vecchio modo di fare politica che noi respingiamo e soprattutto fa sìche il partito si leghi a un esponente che non fa parte della famiglia ideologica laica e libertaria e che da questo momento in poi può influenzare e decidere la linea politica di +Europa. Questo scenario, che troviamo pericoloso, l’abbiamo già toccato con mano a Milano città, dove proprio per un veto di Tabacci ci è stato vietato di raccogliere firme per “Aborto al sicuro” – per la piena applicazione della 194 – con la bandiera di +Europa e questo non è successo ovunque in Italia ma solo a Milano perché la città è il suo serbatoio di voti storico».

All’interno di un allegato al Bilancio di +Europa stilato dopo il congresso- documento inviato a Open dagli attivisti – possiamo notare la progressione delle iscrizioni dal primo gennaio 2019 e in particolare il picco ottenuto negli ultimi giorni utili per il diritto al voto. Un dato che potrebbe sembrare anomalo o normale a seconda dei punti di vista dei diretti interessati, ma l’anomalia viene riscontrata dal numero degli iscritti per regione e in particolare al Sud.

Tutte le cose che non tornano nel Congresso di +Europa foto 2

Il picco di iscrizioni nell’ultimo periodo utile per partecipare al congresso.

Contattata da Open, una giovane attivista campana della prima ora – che vuole rimanere al momento anonima e che chiameremo Giulia- ci racconta la sua esperienza congressuale dove si è resa conto improvvisamente che nella sua regione c’erano più attivisti di quanti ne avesse conosciuti in passato, circa 40 volte il numero dei presenti in media durante le riunioni del partito.

Tutte le cose che non tornano nel Congresso di +Europa foto 1

Il numero degli iscritti in Campania per +Europa, un dato anomalo secondo gli attivisti interpellati da OPEN.

La Campania risulta essere la seconda regione con più iscritti, 705 contro i 1223 della Lombardia e i 555 del Lazio. Secondo Giulia questi dati non sono quelli che lei conosceva e che «la discrepanza risultaassolutamente notevole»:

Non eravamo a conoscenza di questi numeri, né io né gli altri ragazzi di +Europa. Non abbiamo idea di come o dove queste persone si siano appassionate a +Europa, non sono passati certamente a Napoli e non sono mai stati così tanti nemmeno all’evento fondativo a novembre.

Di fronte a questo numero ritenuto anomalo e ai pullman presenti davanti all’Hotel Marriottdi Milano, per Giulia l’effetto è stato di stupore misto delusione:

Non abbiamo avuto un seguito del genere negli scorsi mesi, né tanto meno in campagna elettorale. Un fenomeno simile non corrisponde alle normali logiche di crescita spontanea delle persone che seguono di aderire, per convinzione o entusiasmo, in un nuovo progetto politico come +Europa.

Openè entrato in possesso di diversi materiali multimediali inviati dagli attivisti di +Europa, tra questi un audio dove pongono delle domande ben precise a uno degli uomini giunti a Milano a bordo dei pullman, un po’ troppo vago, quanto contento di aver fatto un viaggio pagato da altri.

In ultimo, un video dove viene ripreso un uomo che sembra dare le indicazioni di voto ponendosi di fronte al pubblico e osservando con attenzione il gruppo in fondo alla sala anziché il palco.

Il neo segretario Benedetto Della Vedova, interpellato da TPI, ha dichiarato di non essere a conoscenza di certe anomalie congressuali:

«Non credo sia possibile che delle persone nel 2019 votino senza conoscere i candidati, o si vengano a fare una gita a Milano. Non penso che poche centinaia di voti abbiano potuto cambiare il corso delle elezioni. Non penso, ma se proprio è successo, si è trattato comunque di un caso marginale. Verificheremo il tutto».

Aggiornamento 30 gennaio

Riceviamo ulteriori segnalazioni dagli attivisti, in questo caso per una foto ricevuta e non utilizzata da Open.

Tutte le cose che non tornano nel Congresso di +Europa foto 3

Una delle foto ricevute da Open e non utilizzate. Il pullman è degli attivisti pisani.

«È una foto relativa all’arrivo al congresso dei militanti dei Gruppi di Pisa, Cascina, Pontedera e San Giuliano Terme (comuni dell’area Pisana) di +Europa che – spiega in un post Facebook di Luca Pisani di +Europa Pisa -con sacrificio di tempo e di denaro, si sono alzati alle cinque del mattino per andare a Milano, ascoltare gli ultimi appelli dei candidati alla segreteria e votare consapevolmente. Tale trasferta è stata a lungo dibattuta in assemblee e riunioni piene di passione politica. Il pullman è stato affittato regolarmente e ognuno ha pagato la sua quota a copertura della spesa. Quelli nella foto siamo noi.».

La foto era stata usata per l’immagine di copertina di TPI che, a seguito delle segnalazioni degli attivisti, è stata modificata.

Gli attivisti che vogliano segnalare ulteriori casi, al fine di far luce sulla vicenda narrata, possono contattarci inviando una email aredazione@open.online.

Leggi anche: