L’Ue: «A rischio i fondi per la Tav». Bonafede: «Troveremo un accordo con Salvini»

A margine dell’evento di presentazione del sito del reddito di cittadinanza il ministro della Giustizia spiega: «Non c’è alcuno scambio politico. I documenti sono in mano alla giunta per le autorizzazioni e le immunità»

Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede nega che ci sia il rischio di uno scambio «politico» tra la vicenda giudiziaria che coinvolge Matteo Salvini (per il quale il Tribunale dei ministri ha chiesto l'autorizzazione a procedere) e la prosecuzione dei lavori della linea Torino-Lione. A margine dell'evento di presentazione del sito del reddito di cittadinanza il ministro ha spiegato che «i documenti sono in mano alla giunta per le autorizzazioni e le immunità. Per quanto riguarda la Tav – ha detto – ci siederemo a un tavolo e troveremo un accordo come abbiamo fatto per il reddito di cittadinanza e per il ddl Spazzacorrotti».


In attesa della pubblicazione dei risultati dell'analisi costi-benefici sulla Tav, continuano ormai da giorni le dichiarazioni contrapposte sul tema da parte degli alleati di governo. E il 4 febbraio dall'Unione Europea sono arrivate le prime reazioni: «In caso di ritardi prolungati – ha detto un portavoce della Commissione – non possiamo escludere di dover chiedere all'Italia i contributi già versati per la Torino-Lione». L'Italia rischierebbe di perdere anche i finanziamenti per la Tav non ancora utilizzati. In totale i fondi persi ammonterebbero a un miliardo e 200 milioni di euro.