Argentina, contro la siccità arriva il grano transgenico: è il primo Paese al mondo

La società Bioceres ha sviluppato semi contro la scarsità di piogge, ma gli agricoltori temono un crollo dei consumi e delle esportazioni

Nel 2015 l’Italia ha deciso di bloccare la coltivazione ogm. Secondo la Corte di Giustizia ci sarebbe un rischio per la salute umana, gli animali e l’ambiente. Dall’altra parte del mondo, invece, c’è un Paese che potrebbe presto diventare il primo al mondo a produrre grano transgenico: l’Argentina.


Argentina, contro la  siccità arriva il grano transgenico: è il primo Paese al mondo foto 1


 

Per combattere la siccità, il Paese sud americano, in collaborazione con la società locale Bioceres ha sviluppato un seme che sarebbe in grado di combattere i periodi di secca racconta El País. Nel 2018 Buenos Aires ha avuto la peggiore crisi di siccità degli ultimi 50 anni, che ha causato una perdita fino al 40 per cento del raccolto. Secondo Federico Trucco, direttore di Bioceres, il nuovo seme HB4 permetterebbe di ottenere due milioni di tonnellate di grano in più. La tecnologia è stata sviluppata dal gene di un girasole che gli conferisce la capacità di tollerare la scarsità di pioggia.

Ma il governo argentino è restio ad adottare la nuova tecnologia. soprattutto a fronte delle preoccupazioni dei coltivatori che temono che la produzione di grano OGM possa portare a una chiusura dei mercati e al rifiuto all’acquisto dei consumatori. Le multinazionali in Canada e Australia hanno abbandonato la produzione del grano geneticamente modificato, a causa della scarsa fiducia dei consumatori nei confronti del prodotto. «Come produttore devo essere sicuro di vendere ciò che produco», ha detto Santiago Rodríguez Ribas, coltivatore della provincia di Buenos Aires. Un altro problema riguarderebbe la difficoltà di mantenere due produzioni diverse, una transgenica e l’altra no, e tenerle poi separate. Nei silos di stoccaggio rimangono sempre delle traccie di grano ogm, rendendo difficile superare gli stretti controlli ai porti brasiliani, «dove anche una presenza dello 0.004 per cento di grano transgenico porterebbe al blocco dell’importazione, e a un respingimento dell’intera nave», sottolinea Ribas.

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A preoccupare gli agricoltori è anche la crisi economica che ha piegato la produzione agricola argentina negli ultimi anni. Ora in lenta ripresa, i coltivatori temono che l’introduzione di una nuova coltivazione possa di nuovo alterare i consumi e complicare il mercato.

Nel 2018, l’Argentina ha approvato 12 semi transgenici che includevano nuove varietà di soia, mais, erba medica e patate. Il grano HB4 è passato attraverso il filtro di due organismi nazionali che garantiscono l’assenza di rischi per la salute e l’ ambiente, ma ora manca l’approvazione finale della segreteria dell’agroindustria.

L’approvazione di tale misura potrebbe avere inoltre molti rischi a livello di esportazioni. Tre quarti della produzione di grano argentino sono attualmente venduti sul mercato estero, e correrebbe quindi il rischio di perdere molte posizioni verso i suoi competitors. Tuttavia, il nuovo grano potrebbe avere un impatto significativo su quelle zone periferiche dove la siccità provoca danni maggiori, aumentando la produzione.

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