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L’allarme dell’ Onu sull’inquinamento: «Un morto ogni 5 secondi. Rischiamo l’estinzione»

06 Marzo 2019 - 11:47 Redazione
L'esperto Onu per i diritti umani e l'ambiente David Boyd ha lanciato l'allarme: «Sono 7 milioni all'anno le vittime per l'inquinamento atmosferico»

Le stime sono agghiaccianti. Un mortoogni 5 secondi, circa 800all’ora, 7 milioni all’anno. Tutto a causa dell’inquinamento atmosferico. I dati sono stati riportati dall’esperto Onu David Boyd, che ha lanciato anche un appello: «D’ora in avanti l’inquinamento dovrà essere considerato non solo un problema che riguardal’ambiente o la salute individuale ma, dal punto di vista legale, anche una questione di diritti umani. Il diritto all’aria pulita».

«Per contestualizzare, si tratta di più morti all’anno di tutti i decessi legati a guerra e epidemie, compresa l’Hiv e la malaria», ha dichiarato Boydalla Thomson Reuters Foundation. «Il livello di diossina nell’atmosfera ha raggiunto più di 400 parti per milione, il livello più alto da 650 mila anni». Un inquinamento che si traduce in malattie respiratorie, cancroe problemineurologici. Ma anche nella lenta devastazione dell’ambiente e la perdita della biodiversitànaturale.

Un problema i cui effetti non si distribuiscono in modo equo nel mondo:«Le persone più vulnerabili come i bambini, gli anziani o le donne soffrono livelli di esposizione all’inquinamento più elevati. E la maggior parte dei decessisi registrano in paesi a basso e moderato reddito». Secondo un rapporto dell’Agenzia europea per l’ambiente, l’Italia è uno dei paesi col più alto numero di aree a rischio anche a causa dei divari socio economici che la attraversano.

Essenzialeridurre il numero di centrali a carbone e rendere più ecologici i trasporti. Tutti gli stati, «devono sorvegliare la qualità dell’aria,identificare le cause dell’inquinamento, informare gli abitanti e coinvolgerli nei processi decisionali sul tema, promulgare norme che determinino limiti chiari contro l’inquinamento atmosferico, elaborare piani di azione contro questo grave pericolo».

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