L’Ucraina inserisce Al Bano nella “lista nera”: «È una minaccia alla sicurezza nazionale»

Non è un mistero lo stretto legame che il cantante pugliese ha con la Russia dove le sue tournée sono veri e propri eventi nazionali e dove è riconosciuto come l’italiano più popolare. Attualmente, nella black list ucraina sono contenuti i nomi di 147 persone

Albano Carrisi, in arte Al Bano, finisce nell’elenco degli individui che l’Ucraina considera una minaccia alla sicurezza nazionale. A decretare la pericolosità del cantante per il Paese, il ministero della Cultura ucraino che si occupa di compilare e aggiornare la lista nera in base alle richieste del consiglio di Sicurezza e Difesa nazionale che riceve le segnalazioni dell’intelligence ucraina e del consiglio delle Tv e Radio nazionali. Attualmente, nella black list sono contenuti i nomi di 147 persone e quello di Albano Carrisi figura al 48esimo posto.


Il legame tra Al Bano e la Russia di Putin

Non è un mistero lo stretto legame che Al Bano ha con la Russia dove le sue tournée sono veri e propri eventi nazionali. La popolarità comincia quando, negli anni Ottanta e Novanta, il cantante pugliese si esibisce nell’Unione Sovietica insieme a Romina Power dopo che i sovietici ne avevano apprezzato il talento sul palco di Sanremo, trasmesso in Eurovisione anche sulle tv russe. Ma anche oggi Carrisi conferma la sua fama nel paese di Putin dove un sondaggio dello scorso anno lo ha eletto l’italiano in assoluto più popolare nel Paese di Putin, con un livello di notorietà all’88%. Non a caso, la stessa classifica vede posizionarsi al settimo posto anche Romina Power (con il 67% di notorietà). Del resto, il rapporto dell’artista con il leader russo Vladimir Putin non è mai stato un mistero: «Putin è un uomo di pace, all’Italia servirebbe uno come lui», aveva detto un paio di anni fa dopo un incontro.


Il precedente con l’Azerbaijan

Ma l’Ucraina non è l’unico paese a non vedere di buon grado il cantante pugliese. Qualche hanno fa Al Bano chiese di essere depennato dalla lista delle persone non gradite in Azerbaijan. La sua lettera, indirizzata all’ambasciata dell’Azerbaijan in Italia, arrivava dopo il provvedimento preso dal ministero degli Esteri azero perché Carrisi aveva soggiornato in territorio “occupato” dagli armeni senza il dovuto permesso.

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