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Bomba de L’Espresso: Zingaretti e Berlusconi indagati

19 Marzo 2019 - 19:08 Redazione
Secondo il settimanale il neo-segretario del Partito Democratico e l'ex presidente del consiglio sarebbero sotto indagine per finanziamento illecito. Zingaretti: «Fiducia nella giustizia»

Due avvocati siciliani, Piero Amara e Giuseppe Calafiore, da mesi stanno facendo tremare magistrati, politici e giudici del Consiglio di Stato. Sono stati arrestati nel febbraio del 2018 per corruzione in atti giudiziari, e un mese fa hanno patteggiato rispettivamente una condanna a 3 anni e 2 anni nove mesi. Le loro dichiarazioni continuano a farprocedere le indagini delle procure di Roma e di Messina. La notizia bomba è che al registro degli indagati sono stato iscritti anche Silvio Berlusconi e – rivela ora l’Espresso il neo segretario del Pd Nicola Zingaretti.

Zingaretti è stato iscritto per un presunto finanziamento illecito. L’inchiesta sul nuovo segretario del Pd è stata portata avanti dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal pm Stefano Fava. Come detto prende il viaprende dalledichiarazioni dell’avvocato Calafiore. Zingaretti è stato chiamato in causadal socio di Amara in un’interrogatorio dello scorso luglio, a seguito di alcune domande fatte dalpm su Fabrizio Centofanti, ex capo delle relazioni istituzionali di Francesco Bellavista Caltagirone che, diventato imprenditore, era in affari con lo stesso Amara e, a quanto pare, in buoni rapporti con il presidente della Regione Lazio.

Chiare le parole di Calafiorea verbale: «Centofanti (arrestato anche lui a febbraio 2018 e oralibero in attesa di processo)è un lobbista che a Roma è dotato di un circuito relazionale di estrema importanza: magistrati, politici, appartenenti al Consiglio superiore della magistratura» . Continua Calafiore: «Peraltro lui era sicuro di non essere arrestato perché riteneva di essere al sicuro in ragione di erogazioni che lui aveva fatto per favorire l’attività politica di Zingaretti».

Alla domanda deipm se si trattasse di erogazioni lecite, l’avvocatosiracusano risponde: «Assolutamente no, per quanto egli mi diceva. Non so con chi trattava tali erogazioni. Lui mi parlava solo di erogazioni verso Zingaretti. Mi disse che non aveva problemi sulla Regione Lazio perché Zingaretti era a sua disposizione. Me lo ha detto più volte, prima della perquisizione».

In serata arriva il commento di Nicola Zingarettialla vicenda:«In merito all’articolo dell’Espresso sulla mia iscrizione nel registro degli indagati della Procura di Roma per un presunto finanziamento illecito, voglio affermare di essere estremamente tranquillo perché forte della certezza della mia totale estraneità ai fatti che, peraltro, sono stati riferiti come meri pettegolezzi ‘de relato’ e senza alcun riscontro, come affermato dallo stesso articolo del settimanale”. Zingaretti esprime inoltre fiducia nella giustizia e dichiara che non si farà «intimidire dalle bassezze del M5S».

Anche il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, è stato indagato a causa delle dichiarazioni dei due legali siciliani. L’ex premier è stato iscritto al registro degli indagati per corruzione in atti giudiziari, a seguito diuna sentenza dei giudici del Consiglio di Stato che lo favorìe gli permise di non cedere parte delle azionidi Mediolanum, come invece stabilito la Banca d’Italia.

L’Espresso rivela che l’iscrizionedi Berlusconi e del giudice Roberto Giovagnoli, anche lui finito nel registro degli indagati,è legata anche ad alcune dichiarazioni di Amara, confermate poi dallo stesso Calafiorein merito a «una promessa al consigliere Giovagnoli di una somma di 230 mila euro, per la funzione dal medesimo svolta quale componente il collegio che ha deciso su una vicenda (la sentenza di Palazzo Spada su Mediolanum, ndr) in cui era coinvolta una società riconducibile al gruppo facente capo a Silvio Berlusconi».

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