Strage di Christchurch, la Nuova Zelanda mette al bando le armi d’assalto

La premier ha annunciato che entro l’11 aprile il governo riacquisterà le armi d’assalto da chi già le possiede: «La nostra storia è cambiata per sempre. Ora lo faranno anche le nostre leggi»

A quasi una settimana dalla strage di Christchurch la Nuova Zelanda ha deciso di mettere al bando le armi d’assalto e i fucili semi automatici. Ad annunciarlo è stato il primo ministro, Jacinda Ardern: «la Nuova Zelanda vieterà tutte le armi stile militare e semi automatiche. Metteremo al bando anche tutti i fucili d’assalto», ha dichiarato la premier che ha anche avvertito che saranno messe in piedi misure per evitare una corsa all’acquisto prima che la legge entri in vigore. Saranno banditi anche i bump stock, i dispositivi che trasformano i fucili in semi automatici. «Il 15 marzo la nostra storia è cambiata per sempre. Ora cambieranno anche le nostre leggi», ha dichiarato la premier a sei giorni dalla strage nelle moschee nella quale sono morte 50 persone. Sarà inoltre predisposto un programma statale di buyback per riacquistare queste armi d’assalto da chi già le possiede.


La nuova legislazione dovrebbe entrare in vigore entro l’11 aprile. Il costo del ritiro delle armi si aggirerebbe tra i 100 e i 200 milioni i di dollari, ha chiarito la premier, ma «questo è il prezzo che dobbiamo pagare per assicurare la sicurezza delle nostre comunità». Venerdi 15 marzo un uomo di 28 anni, Brenton Tarrant, è entrato nella moschea di Al Noor di Christchurch facendo fuoco sui fedeli presenti per la preghiera. Il terrorista è entrato armato con un fucile semi automatico, l’Ar15, usato in altre stragi di massa tra cui quella di San Bernardino in California nel 2015, dove sono morte 14 persone, e in Colorado nel 2012 dove le vittime furono 14. Ma lo stesso fucile era stato utilizzato anche nel massacro della scuola elementare di Newton, in Connecticut, dove furono uccise 26 persone tra bambini e personale scolastico.