Interventi della polizia ma niente scontri per Forza Nuova a Prato. Fiore: «Ora al congresso della famiglia di Verona»

«Fascisti», grida una donna infiltrata tra i manifestanti di Forza Nuova. Nervosismo e interventi – senza conseguenze – da parte delle forze dell’ordine nella giornata che vede fascisti e antifascisti contrapporsi con due manifestazioni nella cittadina toscana

Tensione al presidio di Forza Nuova a Prato, nel giorno del centenario della fondazione dei fasci di combattimento. La manifestazione, inizialmente prevista per le 15.30, è partita con un’ora di ritardo, in piazza del Mercato Nuovo, dove all’angolo c’è il tempio buddhista, riferimento della comunità cinese e nei pressi di dove dovrebbe sorgere una moschea. I manifestanti arrivano in corteo dalla stazione di Prato Porta al Serraglio, scortati dalle forze dell’ordine. «Il governo dice cose giuste, ma non le faranno mai. Noi siamo l’unica possibilità», dice Roberto Fiore, leader di FN, al megafono. «Noi, quel popolo che come 100 anni fa aveva il coraggio per portare questi valori dall’altra parte della barricata». Ma quello al centenario dalla fondazione dei fasci di combattimento è «giusto un accenno», dice Fiore a Open. «Spero che gli italiani ritrovino lo stesso stato psicologico degli anni ’19, ’20 e ’21, quando fu sconfitto il comunismo». E l’apologia del fascismo, che in Italia è (ancora) reato? «Non negherò mai la mia simpatia per quel movimento», dice Roberto Fiore. Il leader di Forza Nuova annuncia anche la sua presenza al controverso Congresso delle famiglie di Verona: «A Verona riecheggeranno tutte le nostre battaglie. Quelle a favore della vita fin dal concepimento e quindi contro la legge 194: per la famiglia non dico tradizionale, ma naturale. Per l’abolizione delle unioni civili. Per la distruzione del concetto di gender». Insomma, per Fiore quel convegno internazionale «riflette totalmente la nostra rivoluzione». Nel frattempo ai giornalisti impegnati nei servizi sulla manifestazione di Forza Nuova a Prato sono stati fotografati i tesserini dell’Ordine professionale. Lo segnala l’Ast, l’Associazione stampa toscana, che chiede a prefetto e questore di Prato di conoscere i motivi della «inusuale» procedura. «Il fatto che sia riprodotta, e quindi conservata, la tessera professionale», evidenzia il sindacato dei giornalisti toscani in una nota, «desta quantomeno delle perplessità e può aprire la strada a supporre che possa trattarsi di una schedatura». (A noi di Open non è successo, ndr.)


La contromanifestazione antifascista

La giornata, in realtà, è iniziata con una Prato quasi deserta. Bar chiusi, negozi serrati prima del tempo, nessuno per strada. «Il sabato mattina, con questo sole, c’è gente dappertutto», raccontano dalla sede locale dell’Anpi. Sede in piazza San Marzo, a due passi dalla stazione centrale, presidiata oggi dai carabinieri. È da qui che parte un gruppo che dopo un breve tragitto raggiunge in piazza delle Carceri il resto del presidio antifascista organizzato in risposta alla manifestazione (da corteo a presidio statico) annunciata da Forza Nuova contro l’immigrazione, citando in particolare quella cinese, e quella che definiscono «sostituzione etnica». La contromanifestazione, dove la gente è tanta (3mila persone, contro il centinaio del presidio pomeridiano di FN), è organizzata da Anpi, Arci, Cgil, Libera e altre associazioni. «È incredibile che nel 2019 dobbiamo ancora scendere in piazza per ribadire l’ovvio», dice una ragazza mentre tiene un poster con la scritta Prato, sei bella come l’antifascismo. «Eppure è necessario. E non ci stancheremo di farlo». La presidente dell’Anpi Prato, Angela Riviello, conferma quanto anticipato dall’Anpi nazionale: «Dopo una diffida già inviata, l’associazione partigiani presenterà una denuncia per apologia di fascismo». «C’è uno sdoganamento del fascismo. Ma hanno fatto male i conti: abbiamo tutti gli anticorpi per resistere. A cominciare dalla Costituzione», dice Angela Riviello.