Tutti contro Zanda (Pd), ma la proposta di aumentare gli stipendi dei parlamentari è vecchia

Il ddl è stato depositato in Senato il 27 febbraio, prima delle primarie. Il Pd di Zingaretti prende le distanze: «La proposta non è riconducibile al partito, si configura come iniziativa di un singolo»

La notizia è andata gonfiandosi nelle ultime ore, dopo un articolo del Fatto Quotidiano sullaproposta – in controtendenza – di Luigi Zanda di aumentare gli stipendi ai parlamentari. Il senatore e tesoriere Pdè finito al centro delle polemiche per il suo disegno di legge sul trattamento economico dei membri del Parlamento che vorrebbe vedere adeguato a quello dei politici europei.


Una proposta che Zanda ha depositato in Senato il 27 febbraio e dunque primadelle primarie del Partito Democratico (3 marzo) che hanno visto trionfare come segretario il governatore del Lazio Nicola Zingaretti. Ecco perché le immagini che stanno rimbalzando sui socialche accostano l’aumento delle indennità dei parlamentari al Pd di Zingaretti sono fuorvianti.


https://twitter.com/statuses/1111151993102450688

Il neosegretario del Pd ha pubblicato un post su Twitter in cui ha preso le distanze dalla proposta («è di Zanda, non del Pd»), confermando però la stima per il suo tesoriere resta immutata. In una dichiarazione successiva, Zingaretti ha chiuso definitivamente le polemiche«Ionon ho sconfessato nessuno, ho solo chiarito una tempesta in un bicchiere d’acqua: è stata trasformata e costruita una fake news».

Raggiunto al telefono da Open per un commento sulla questione, il senatore Zanda è sembrato spazientito e,dopo un no comment, ha buttato giù. Prima che arrivassero le parole di Zingaretti, ilPartito Democratico, intanto, aveva preso ufficialmente le distanze dal disegno di legge:«Non esiste alcuna proposta del Pd sul tema delle indennità dei parlamentari – si legge nella nota diffusa-. La proposta presentata dal senatore e tesoriere del Pd Luigi Zandanon è riconducibile al Partito Democratico ma si configura come iniziativa di un singolo».

Ad accendere la miccia nella giornata di ieri (27 marzo) era stato StefanoPatuanelli, capogruppo per il M5sal Senato: «La proposta di Zandaè subdola. Cosa dice Zingaretti su tutto questo? È d’accordo con le proposte del suo tesoriere? Perché mentre il suo partito vuole dare più soldi ai partiti e ai politici, rigetta un confronto conLuigi Di Maiosul salario minimo orario e critica il Reddito di Cittadinanza?».

https://www.facebook.com/stefanopatuanelli/posts/2331497913575597

Cosa dice il ddl Zanda

«Oggi occorre affrontare la questione del trattamento economico dei parlamentari secondo un approccio nuovo, che vincoli tutte le componenti del trattamento a un parametro obiettivo e indipendente dall’ordinamento nazionale, sottraendolo alle pulsioni politiche e alle strumentalizzazioni di parte – così si legge nel ddlpresentato dal senatore Zanda e depositato in Senato -.Il migliore ancoraggio obiettivo e autorevole per il trattamento dei parlamentari italiani è quindi quello al trattamento riconosciuto ai membri del Parlamento europeo sulla base della disciplina che lo stesso si è dato».

https://twitter.com/statuses/1111158513718493185

La proposta di legge, da cui il Pd ha preso le distanze, intende dunque equiparare iltrattamento economico di deputati e senatori alla media di quello dei parlamentari europei. In questo modo, lo stipendio medio mensile passerebbe dagli attuali 13-14mila euro mensili ai 16-19 mila. Con questa proposta, ai membri del Parlamentoverrebbe anche corrisposta una sorta di liquidazione di fine mandato, prevista anche questa nel trattamento economico dei parlamentari europei.

Questa indennità verrebbe calcolata su«tante quote mensili quanti sono gli anni di esercizio del mandato, e comunque per un minimo di sei mesi e un massimo di ventiquattro mesi». Infine il ddlZanda contiene un «trattamento differito di natura assicurativa»che dovrebbe essere determinato con un «metodo di calcolo contributivodopo cinque anni di mandato parlamentare e al compimento del 63esimo anno di età».

Le reazioni nel Pd

«Non condivido laproposta di Zanda- scrive su Facebook il senatore Dario Parrini (vicino a Matteo Renzi), capogruppo del Pd nella Commissione Affari costituzionali – Se e quando dovessimo discuterne negli organismi del Pd, spiegherò da capogruppo come mai penso che non possa diventare la posizione del mio partito».

https://twitter.com/statuses/1111195310288707584