Pene fino a 5 anni, multe fino a 15.000 euro: cosa prevede la norma sul Revenge Porn

di OPEN

La diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti trova finalmente spazio nel codice penale. I punti fondamentali dell’emendamento al ddl Codice rosso, votato alla Camera all’unanimità

Molto rumore per nulla: alla fine, dopo le tensioni dello scorso 28 marzo, la Camera ha approvato all’unanimità l’emendamento sul revenge porn al ddl Codice rosso. Oggi, 2 aprile, maggioranza e opposizione hanno deposto le armi per trovare un’intesa legislativa sulla modifica del codice penale nell’ambito della violenza contro le donne. Il ddl deve ancora essere approvato in via definitiva, ma, dato l’ok generale delle forze politiche, la strada dovrebbe essere spianata.


Laura Boldrini (Leu) e i deputati di Forza Italia hanno festeggiato la conquista insieme ai parlamentari del Partito Democratico. Conquista ostacolata nell’ultima lettura alla Camera dal Movimento 5 Stelle e dalla Lega, restii ad approvare un’integrazione così importante «in maniera troppo sbrigativa». Il testo, alla fine, ha messo d’accordo i parlamentari, che hanno dato il via libera alla modifica con 416 voti a favore e nessuno contrario.


Vittoria Gheno di Insieme In Rete, l’associazione che con Bossy, I Sentinelli e la stessa Boldrini hanno contribuito in questi mesi alla sensibilizzazione sul tema, ha parlato a Open di una «grande soddisfazione».«Ci auguriamo che il grande risultato non si arresti qui», ha dichiarato,«e che si avviino percorsi di formazione ed educazione civica per mettere un freno alla radice».

Pene fino a 5 anni, multe fino a 15.000 euro: cosa prevede la norma sul Revenge Porn foto 1

Il testo integrale dell’emendamento sul revenge porn al ddl Codice Rosso

Cosa prevede l’emendamento

Per revenge porn si intende la condivisione non consensuale di materiale intimo. Da questo momento in poi, chiunque invii, consegni, ceda, pubblichi o diffonda immagini a contenuto sessualmente esplicito senza il permesso delle persone rappresentate, è punito con la reclusione da uno a sei anni, e una multa da 5.000 a 15.000 euro.

Le circostanzeaggravanti

A essere puniti saranno, in egual misura, sia chi realizza o sottrae il materiale, sia chi lo diffonde dopo averlo ricevuto. Ma un’aggravante immediata viene individuata nel legame sentimentale tra vittima e criminale. Secondo quanto riportato nel testo, la pena prevede un aumento se a compiere il reato è una persona sentimentalmente vicina alla vittima.

Non solo: la pena sarà incrementata da un terzo fino alla metà se i fatti sono commessi «in danno di una persona in condizione di inferiorità fisica o psichica»o «in danno di una donna in stato di gravidanza».La persona offesa potrà procedere alla querela entro i 6 mesi dal fatto.

Cosa cambia nel codice penale

Il testo sul revenge pornè inserito affianco all’articolo 612 bis del codice penale, come art. 612 ter. L’articolo 612 bis prevede già in termini generici «la reclusione da sei mesi a cinque anni chiunque minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura», tale da provocare «un fondato timore per l’incolumità propria […]da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita».

Leggi anche: