Macedonia del Nord, dopo il nuovo nome ora si vota per eleggere il nuovo presidente

Testa a testa fra due candidati. Ma il voto sarà anche un referendum sul recente cambio di nome dello Stato balcanico?

«Aspetto di vincere le elezioni e di diventare la prima donna presidente della Macedonia». Così Gordana Siljanovska-Davkova, professoressa di Diritto comunitario, si prepara al secondo turno delle elezioni presidenziali nella Macedonia del Nordpreviste per il 5 maggio, dove dovrà affrontare il candidato filo-occidentaleStevo Pendarovski.


Siljanovska-Davkova, appoggiata dal partito politico di destra nord-macedone VMRO-DPMNE è dichiaratamente contrariaall’accordo raggiunto con la Grecia per il cambio di nome dello Stato, noto attualmente come Repubblica di Macedonia del Nord, ma chiamato in precedenza Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia. Un cambio voluto fortemente dallo stato greco, per cui il nome implicava una sorta di rivendicazione territoriale nei suoi confronti, che ha anche aperto la strada della Macedonia del Nord per entrare nella Nato.


La rivendicazioneha radici culturali che rimandano all’antichità e che riguardano la figura di Alessandro Magno.Simbolo di questo scontro è una statua del conquistatore macedone, alta oltre venti metri e collocata nel centro della capitale macedone di Skopje. Nell’accordo è stato stabilito anche che una targa commemorativa dell’origine ellenica di Alessandro Magno vengaaggiunta ai piedi della statua.

Per i molti macedoni conservatori che si sentono offesi dall’accordo,Siljanovska-Davkova rappresenta una soluzione a questo diverbio, anche se la presidenza del Paese è un ruolo formaleche non conferisce l’autorità di rivedere i cambiamenti costituzionali.

A sfidareSiljanovska-DavkovaèStevo Pendarovski, appoggiato dalla coalizione di governo formata dal partito Socialdemocratico e il partito di minoranza albanese.Al primo turnoPendarovskiha ottenuto il 42,7% dei voti, leggermente di più rispetto a Siljanovska-Davkova, 42,5%. Consideratofilo occidentale,Pendarovskiè favorevole alcambio di nome dello stato della Macedonia del Nord, con buona pace di Alessandro Magno.

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