Parigi: la storia dell’autista «islamico» che non fa salire la ragazza con la gonna corta

Circola da giorni la notizia secondo cui un autista «islamico» della RATP parigina non avrebbe fatto salire una ragazza nel suo autobus per via del suo abbigliamento. Ecco quanto è accaduto fino ad oggi

Il 5 maggio 2019 è circolata una notizia relativa a un presunto autista «islamico» che, durante il suo turno di lavoro a Parigi, non avrebbe fatto salire una ragazza perché «aveva la gonna corta». Secondo quanto riportato da Il Populista, testata legata alla Lega di Matteo Salvini, l’autista si sarebbe rivolto alla ragazza sostenendo che doveva «vestirti come si deve», una citazione riportata nel post Facebook del padre da dove è nata la polemica.


Parigi: la storia dell'autista «islamico» che non fa salire la ragazza con la gonna corta foto 2


A denunciare l’accaduto attraverso un post Facebook è stato il poeta algerino Kamel Bencheikh, padre della ragaza 29enne che la sera del 30 aprile 2019 alle ore 23 le era stato impedito di salire nel bus 60 a Botzaris, Parigi. Il post è stato successivamente cancellato.

Parigi: la storia dell'autista «islamico» che non fa salire la ragazza con la gonna corta foto 1

Il 4 maggio 2019, in seguito alla denuncia social segnalata nei giorni precedenti, la società che gestisce i trasporti pubblici parigini, la RATP, decide di aprire un’indagine interna per verificare quanto sarebbe accaduto. Lo stesso giorno, attraverso l’account Twitter ufficiale, pubblica un annuncio alla ricerca di un testimone, senza ottenere risultati:

[Appel à témoins] Si vous avez été témoin d’une scène particulière mardi 30 avril sur la ligne Bus 60 à l’arrêt Botzaris vers 23 h (Paris 19e) pouvez-vous nous contacter en DM.

Parigi: la storia dell'autista «islamico» che non fa salire la ragazza con la gonna corta foto 3

Il 3 maggio 2019, secondo quanto riportato da Leparisien.fr in un articolo, avevano dichiarato di volersi presentare il giorno successivo presso la società parigina «per andare fino in fondo», ma non si sono presentati. Secondo quanto riportato da 20minutes in un articolo del 5 maggio 2019, la RATP aveva richiesto al padre di presentare un reclamo ufficiale presso la società al fine di proseguire le indagini. La RATP, nonostante diversi tentativi, non ha ottenuto alcuna risposta sia dal padre che dalla figlia.

https://twitter.com/statuses/1125270085734674432

Il 6 maggio 2019 un rappresentante della RATP, Olivier Terriot, riporta una versione diversa da quella raccontata dal padre della ragazza. L’uomo, di cui non si ha conferma in merito al suo credo religioso, era giunto presso la fermata dove si trovava la ragazza insieme a una sua amica, ma entrambe erano intente a fumare e non erano salite nel mezzo. Una volta chiuse le porte, l’autista riprese il suo percorso per poi fermarsi a un semaforo rosso a 30 metri dalla fermata, dove venne raggiunto dalle due ragazze che solo a quel punto avevano espresso il loro desiderio di salire a bordo.

Cosa sappiamo oggi?

La denuncia social è rimasta tale. L’otto maggio 2019 la ragazza 29enne, secondo quanto comunicato dal suo avvocato, ha rinunciato a procedere legalmente contro l’autista e la RATP. L’uomo, che lavora presso la società da 4 anni senza alcun precedente disciplinare, è stato ritenuto colpevole di non aver prestato servizio alle due ragazze in un’ora tarda nonostante il fatto fosse avvenuto lontano dalla regolare fermata.

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