«Sea Hero Quest»: un videogame per diagnosticare l’Alzheimer

Il modo in cui un giocatore interagisce in un videogame dove è importante orientarsi nello spazio, può essere d’aiuto nell’individuare i primi segnali dell’insorgere di una malattia come l’Alzheimer, come dimostra un recente studio su un gioco pensato appositamente per questo scopo

Grazie ad un videogame in denominato Sea Hero Questè stato possibile condurre uno studio sul morbo di Alzheimer. I dati alla base di questa ricerca arrivano dalle prestazioni degli utenti che lo hanno scaricato, generando informazioni che altrimenti avrebbero richiesto diversi decenni per essere raccolte. Lo studio è stato pubblicatodall’Accademia americana delle scienze (Pnas).


I ricercatori hanno potuto così distinguerele prestazioni dei giocatoria rischio da quelle di chisi riteneva non avesse una predisposizione.Inoltre l’ampio database del gioco ha potuto fornire informazioni importanti sulle anomalie nella percezione dello spazio, anomalie che sono indicative dell’insorgere della malattia. Si tratta di uno dei fattori che potrebbe agevolare notevolmente lo sviluppo di diagnosi personalizzate e tempestive.


Uno dei maggiori problemi nella ricerca sul morbo di Alzheimer è la difficoltà di riuscire a ottenere diagnosi quando lamalattia comincia a insorgere,una condizione che impedisce di capirne, fino in fondo, le cause e che vanifica la sperimentazione di nuovi trattamenti. Proprio gli studi su come ci si muove nel virtuale, come succede con Sea Hero Quest, potrebbero aiutare a velocizzare i tempi della diagnosi.

I risultati della ricercadanno inoltre conferme sul ruolo della proteina «APOE ε4».A questa sono associati errori di codifica nella regione cerebrale coinvolta nello sviluppo dell’Alzheimer. Per quanto la malattia sia più frequente nei pazienti di sesso femminile, nei dati raccolti da Sea Hero Questnon sono state riscontrate particolari differenze di genere.

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