I sovranisti riuniti a Milano: «Grazie Salvini. Uniti nel cuore e nello spirito»

Da piazza Duomo i leader dell’ultradestra europea hanno partecipato alla giornata conclusiva della campagna elettorale della Lega in vista delle elezioni europee, con un unico messaggio: «La vittoria è nostra»


Quella tra Matteo Salvini e Marine Le Pen è l'alleanza più forte della destra radicale in Europa. Per consolidare il patto sancito dalla formazione dell'EAPN, l'Alleanza dei Popoli e delle Nazioni, la leader del Rassemblement National è salita sul palco di Milanoallestito davanti al Duomo. «Uniti nel cuore e nello spirito, daremo a tutta Europa il segnale della resistenza»,così la leader della destra francese è intervenuta in chiusura degli interventi dei sovranisti europei.


Un'unione che che lega i due leader di destra dal 2013, da quando il vicepremier,nonché ministro dell'Interno, invitò Le Pen al congresso del Carroccio. Euroscettici, fermamente contrari all'immigrazione, ostili all'Islam, e a un'Europa troppo invadente negli affari nazionali: i due leader concordano su tutti i temi presentatinelle rispettive campagne elettorali.

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Marine Le Pen|

Marine Le Pen: la rinascita del Front National

In questi anni la figlia Jean-Marie Le Pen, storico leader della destra radicale francese, è stata il simbolo della rinascita del partito fondato dal padre dopo la sua elezione a segretaria nel 2011.

Con la sua guida il gruppo è riuscito a recuperare i consensi persi nell'ultimo decennio grazie a una calibrata comunicazione che ha rivisto gli eccessi espressi dal padre, come la negazione dell'Olocausto, portando il FN a essere il primo partito francese alle elezioni europee del 2014. Nel 2017 ha sfidato Emmanuel Macron alle presidenziali per l'Eliseo, arrivando seconda al primo turno e poi perdendo al ballottaggio.

«Basta ainefasti venti della globalizzazione selvaggia. No a questa immigrazione che sommerge i nostri Paesi», ha gridato Le Pen dal palco. Un coro univoco condiviso dagli altri interventi.«Mai e poi mai accetteremo che ci venga tolto questo patrimonio materiale e immateriale», ha continuato la politicariferendosi alla tradizione culturale europea.

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Tomio Okamura

No all'immigrazione e all'Islam

«Basta immigrazione, fermiamo l'islamizzazione dell'Europa». Dalla Bulgaria, alla Germania, tutti uniti nel ribadire le politiche che i sovranisti d'Europa portano avanti da anni.

«Sta noi decidere se l'Europa rimarrà europea o se persone come Merkel e Macronporteranno alla islamizzazione dell'Europa rimuovendo i valori tradizionali e la libertà», cosìTomio Okamura, leader del partito SPD e vicepresidente della camera dei deputati ceca, ha parlato sul palco del Duomo.

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Andres Vistisen

Un'opinione ribadita in maniera ancora più netta e decisa da Andres Vistisenmembro del Partito Popolare danese: «Gli immigrati vanno rimandati indietro, no all'integrazione. Tutti noi dovremmo seguire l'esempio di Salvini e lasciare perdere questa assurda politica migratoria».

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Geert Wilders

E contro l'Islam con poteva che esprimersi Geert Wilders, il politico olandese fondatore del Partito per la Libertà che in questi anni ha fatto della campagna contro la regione musulmana uno dei suoi cavalli di battaglia. «Basta all'Islam», ha ripetutoforte e più volte dal palco di MIlano. «Non possiamo fidarci delle élite politiche europee, vogliono portarci via la nostra identità, la nostra sicurezza e inondarci diimmigrati. Basta Islam ancora una volta».

Tutti con Salvini

Èun riconoscimento unanime quello di Salvini alla guida dei sovranisti europei da parte dei presenti. «Juncker dovrebbe venire in Italia e imparare da Matteo Salvini come si proteggono gli Stati e l'Unione europea», ha dichiaratoJaak Madison, vicepresidente del partito estone EKRE.

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Jaak Madison

«Uno dei più popolari politici in Slovacchia è Salvini. Matteo Matteo!», ha affermatoinvece a gran voceBoris Kollar, il leader del partito slovacco Sme Rodina. «Salvini piace alla gente – ha continuato – perchéè riuscito a risolvere i problemi degli immigrati, aiuta chi ha più bisogno a proteggere le tradizioni. L'unione fa la forza».

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Boris Kollar

Un riconoscimento che arriva anche dalla Danimarca: «Dobbiamo tutti seguire la leadership di Salvini. Grazie Matteo per aver portato il buon senso in Europa».

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