Un’insegnante nel mirino per aver letto il Diario di Anna Frank in classe? Ecco cosa è successo

Dopo Palermo ci sarebbe un’altra insegnante, in provincia di Catania, punita per aver parlato contro il Nazismo. Ma nel provvedimento disciplinare si parla di altro

Non solo Palermo: ci sarebbe un’altra insegnante, in provincia di Catania, sospesa per ragioni tutte da chiarire ma che, secondo la sua denuncia, si intreccerebbero a ragioni politiche. Collegate persino alla lettura in classe del Diario di Anna Frank. Sul provvedimento disciplinare, però, si parla di un presunto schiaffo a un bimbo.


Tutto parte dalla segnalazione, a marzo, dei genitori di un bambino di terza elementare dell’istituto comprensivo “Salvo Basso” di Scordia, in provincia di Catania. Da qui, la dirigente scolastica avvia un provvedimento disciplinare nei confronti dell’insegnante. A raccontare la versione della maestra a Open è il suo legale, Dario Fina. «La segnalazione partiva da una notizia riportata dalla mamma, ovvero che l’insegnante avrebbe tirato uno scappellotto al figlio» l’8 febbraio scorso. Secondo quanto riferito dal padre alla preside, al bambino verrebbe anche negato il permesso di fare merenda, costretto in piedi a guardare i compagni.


L’accusa

«La mamma ha anche riferito alla preside del presunto comportamento di questa maestra, che a suo dire userebbe metodi poco ortodossi», racconta ancora l’avvocato. L’insegnante «plagia i bambini, trattando tematiche politiche all’interno della classe accostando i bambini a nozioni ‘comuniste’», si legge nelle parole consegnate dalla signora alla dirigente scolastica. «Viene sentito il bambino, in presenza del padre e quindi per questo, secondo me, suggestionato, che conferma lo scappellotto. Poi però questo racconto viene smentito da più fonti», dice ancora l’avvocato Fina. A cominciare da un’altra insegnante, secondo il legale, in servizio nello stesso momento, che «ha smentito». Nelle conversazioni whatsapp tra mamma e maestra, quest’ultima non smentisce, ma consiglia ai genitori di interessarsi di più del profitto scolastico del figlio.

La docente «si è difesa respingendo ogni accusa, facendo emergere le contraddizioni delle versioni fornite», dice ancora il suo legale. E sul «plagio politico» la maestra, nella sua memoria difensiva – secondo l’avvocato – avverte: «Con questa mamma ho discusso in occasione della Giornata della Memoria, perché avevo deciso di leggere in classe dei passaggi tratti dal Diario di Anna Frank».

La “causale” del provvedimento disciplinare resta quella delle presunte punizioni corporali. La docente ha presentato ricorso al giudice del lavoro e querela alla procura di Caltagirone, per calunnia e abuso d’ufficio, dice l’avvocato. «Quello che salta agli occhi è che sembra quasi che si fosse alla ricerca del capro espiatorio», dice Fina. «Lo stesso provvedimento finale della preside non è distaccato. Sono considerazioni e commenti che fanno vedere ragioni altre, non so se prettamente politiche. La preside si è spinta oltre quello che era chiamata ad accertare. Poi, se questo presunto schiaffo sia stato usato per altri fini, non lo so».

La sospensione

L’insegnante è stata sospesa il 27 e 28 marzo, e la causa del provvedimento, nelle carte, è la «punizione corporale» che avrebbe inflitto al bimbo. Proprio il 28 marzo alcuni genitori – secondo quanto ricostruisce anche La Sicilia – avevano protestato davanti alla scuola contro la sospensione. Mamme e papà della classe, in questa guerra di carte e “deposizioni”, hanno anche inviato una lettera alla preside per testimoniare che nei figli non ravvisano «alcun comportamento anomalo», e per testimoniare l’affetto dei bambini nei confronti della maestra. Per i genitori, le accuse di maltrattamenti e plagio politico emerse nei verbali nei confronti dell’insegnante sarebbero «non provate e prive di ogni fondamento».

Ora la questione torna sui giornali per la denuncia, con un video su Facebook, di Mila Spicola, componente della Segreteria nazionale del Partito Democratico e candidata alle elezioni europee. Spicola è stata in passato consulente del ministero dell’Istruzione ed è pedagogista da oltre dieci anni. Racconta di essere stata contattata dall’insegnante, sulla scia dei fatti di Palermo. «Nel provvedimento si legge, scritto nero su bianco», che l’accusa nei confronti della docente è «di ‘plagio politico», dice Mila Spicola.

Maestra sospesa per "motivi politici": ha letto in classe il Diario di Anna Frank. Sono sconcertata.Il Diario di Anna Frank non è plagio politico, è un pezzo della coscienza civile dell'Umanità, un inno alla libertà e alla tolleranza. "È davvero meraviglioso che io non abbia lasciato perdere tutti i miei ideali perché sembrano assurdi e impossibili da realizzare.Eppure me li tengo stretti perché, malgrado tutto, credo ancora che la gente sia veramente buona di cuore. Semplicemente non posso fondare le mie speranze sulla confusione, sulla miseria e sulla morte. Vedo il mondo che si trasforma gradualmente in una terra inospitale; sento avvicinarsi il tuono che distruggerà anche noi; posso percepire le sofferenze di milioni di persone; ma, se guardo il cielo lassù, penso che tutto tornerà al suo posto, che anche questa crudeltà avrà fine e che ritorneranno la pace e la tranquillità."Anna Frank, DiarioOgni giorno pubblico estratti da libri che hanno rappresentato la mia biografia dell'anima.Mia nonna mi regalò il diario di Anna Frank per il mio ottavo compleanno.Fa parte davvero di quanto ho più caro per motivi affettivi ma soprattutto per motivi ideali.Perchè oggi ho scelto Anna Frank?Mi ha contattata una collega di Catania per raccontarmi cosa le è successo. E' stata sospesa per due giorni dalla sua dirigente scolastica perchè ha letto in classe un brano del Diario. di Anna Frank.Ho raccolto il suo sfogo con le lacrime agli occhi. rimanendo senza parole. In mezzo ad altre confuse e non provate motivazioni alla sospensione che partono da un diverbio con un genitore, ovvero dalla quotidianità di noi docenti, nel provvedimento si legge, scritto nero su bianco, di "plagio dei bambini perchè si sono affrontate tematiche politiche".Plagio, il Diario di Anna Frank. Ora, io non so cosa manifestare, se rabbia, paura, sconcerto, non lo so.Ditemelo voi. Intanto la mia vicinanza totale alla collega. Il Diario di Anna Frank è una delle opere della coscienza civile dell'Umanità, un patrimonio comune di libertà e denuncia dei mali della guerra e delle discriminazioni. Fa parte di tutte le antologie scolastiche. So solo che non ci sto.Non va bene, non va affatto bene. Dobbiamo alzare altissima la voce contro quello che sta serpeggiando nella scuola: timore e sconcerto. La Scuola è luogo di libertà, di civismo, di educazione alla tolleranza e ai saperi che educano al libero pensiero.Ma soprattutto educa ai valori costituzionali: la nostra bussola.Qua non c'è parte o partito che tenga. Domani in ogni scuola si leggeranno l'art.21 per la libertà di espressione e l'art. 33 per la libertà d'insegnamento. Su iniziativa nata dal basso dal liceo di Ostia denominata TeacherPride, in solidarietà con la Prof. Dell'Aria sospesa a Palermo. Io aggiungerei l'art. 3.E il Diario di Anna Frank.Sono pronta ad andare a sostenere a Catania la collega, siamo tutti pronti noi docenti ad affermare il rispetto della Costituzione a cui giurano tutti gli italiani.AGGIORNAMENTo alle 14:00.Sono in contatto con l’avvocato della collega, la notizia è quella di sopra. Adesso loro gestiranno la cosa. Noi il nostro sostegno lo mettiamo. #iononSorveglioSveglio

Posted by Mila Spicola in Europa on Monday, May 20, 2019
Il video di Mila Spicola su Facebook

«Il Diario di Anna Frank è una delle opere della coscienza civile dell’Umanità, un patrimonio comune di libertà e denuncia dei mali della guerra e sui orrori portati delle discriminazioni». Queste cose, questi contrasti tra genitori e insegnanti, ci sono sempre state nella scuola, dice a Open Mila Spicola. «Ma ora succedono cose per cui dobbiamo dare coraggio ai docenti, altrimenti cominceranno ad avere paura».

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