Parla la base grillina, le speranze per il voto: «Non vogliamo l’Europa delle banche»

In piazza Bocca della Verità per la chiusura della campagna elettorale per le Europee anche Alessandro Di Battista, acclamato dai presenti al grido di «Torna!»

L’Europa? «È nata con le migliori buone intenzioni. Doveva essere l’Europa dei popoli, ma poi è stata trasformata nell’Europa delle finanze, della speculazione e delle banche. Deve ritornare alla vocazione iniziale, quella dei padri fondatori». È l’idea che accomuna tanti tra i partecipanti che il 24 maggio hanno partecipato alla chiusura della campagna elettorale del Movimento 5 Stelle per le elezioni europee 2019.


Arrivano alla spicciolata in piazza Bocca della Verità a Roma. L’età media è alta. In piazza Alessandro Di Battista, acclamato dai presenti al grido di «Torna!», e deputati e senatori del Movimento. «Vogliamo un’Europa che torni all’idea di creare una confederazione di popoli, invece che proteggere solo le lobby», dice una signora. «Bisogna ripartire dalle persone. Voglio un’Europa onesta e unita».


Forte è anche la sensazione di dover tenere separati i destini e le azioni del governo, in partnership con la Lega, da quello che succederà in Europa da domenica in poi. Si gioisce del risultato deludente dei sovranisti in Olanda, per esempio. «Attenzione, dico agli italiani: se votate Salvini votate l’Ungheria, l’Austria. Qui la questione è seria: non stiamo votando per le politiche, stiamo votando per l’Europa», avverte un manifestante sardo.

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