Tofalo, “il sottosegretario con il mitra”, si dimette e attacca la ministra Trenta

Il sottosegretario ha contestato alla ministra «scelte che hanno solo rafforzato l’influenza di capi e capetti del passato». Ma è giallo sulle dimissioni

«Ho cercato per un anno di stare accanto al ministro Trenta e di spiegarle che il nemico non è Salvini, o chissà chi altro. Purtroppo, consigliata male, ha deciso di fare valutazioni diverse». Queste le parole di accusa di Angelo Tofalo, sottosegretario alla Difesa in quota M5S, alla ministra Elisabetta Trenta.


«Sono entrato nelle istituzioni – continua Tofalo sul suo blog – per spezzare le catene dei vecchi poteri che ostacolano l’ammodernamento dello Stato. Mi sono ritrovato ad assistere a incomprensibili scelte che hanno solo rafforzato, a causa di errori grossolani, l’influenza di capi e capetti del passato. Il tutto, purtroppo, a discapito del Paese».


Il M5S si è subito dissociato dalle dichiarazioni «molto gravi» di Tofalo, ribadendo che fosse «un’iniziativa personale che ci ha sorpreso e che non rappresenta in alcun modo la posizione dei vertici del Movimento, tanto meno degli eletti in parlamento e nelle rispettive commissioni Difesa di Camera e Senato».

Il giallo sulle dimissioni

Durante l’assemblea dei parlamentari dei Cinque Stelle del 29 maggio, Tofalo avrebbe rassegnato le proprie dimissioni e, secondo quanto riferito a dall’Adnkronos, i vertici del Movimento le avrebbero accolte.

Il capo politico del M5s Luigi Di Maio però, fresco di conferma dopo il voto sulla piattaforma Rousseau, ha smentito la destituzione del sottosegrerario. «Io non ho dimissioni formali tra le mani e in ogni caso decide Giuseppe Conte», ha riferito in conferenza stampa il vicepremier pentastellato.

Tutte le “imprese” di Tofalo

Tofalo è finito spesso agli onori della cronaca per alcune gaffe che hanno scatenato polemica sui social. Per esempio nel 2014, quando ancora non era sottosegretario, aveva urlato in aula «Boia chi molla» e per questo era stato accusato di essere fascista.

Ma senza andare troppo lontano, nel 2018 era finito sui giornali per aver pubblicato su Facebook un video in cui indossa mimentica e mitra. «Per capire cosa si prova», si era giustificato.

Ma le “imprese” del sottosegretario non sono finite: poco dopo si è lanciato con il paracadute per «dare segnale di vicinanza ai parà del Tuscania».

Una delle polemiche più aspre è recente. Lo scorso febbraio Tofalo aveva utilizzato immagini tratte dal film “La Caduta” sugli ultimi giorni di Adolf Hitler per criticare ironicamente i Cocer che avevano chiesto, allora, alla ministra Trenta le dimissioni del sottosegretario.

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