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Inchiesta Bannon, la Digos da Report: «Cercano documenti sulla scuola sovranista»

02 Giugno 2019 - 11:41 Redazione
La puntata «Tu vuo’ fa’ l’americano» sulle anomalie dei documenti presentati da Bannon al Mibac è finita nel mirino della Digos

«Ieri mattina la redazione di Report ha avuto una visita inaspettata: un funzionario Digos si è presentato di buon ora chiedendo di poter entrare nella palazzina della Rai per un mandato di perquisizione ma senza voler spiegare in un primo momento per quale inchiesta o autore», è quanto riporta Articolo 21.

Secondo l’associazione, gli agenti non hanno avuto accesso alla redazione di Report, grazie alla fermezza di una redattrice che non ha autorizzato gli agenti ad entrare. Il sindacato dei giornalisti ha poi avvertito l’Ad della Rai, Fabrizio Salini. Lo scopo degli investigatori era «solo mirato all’acquisizione di documentazione» relativa a un’inchiesta su Steve Bannon e la Certosa di Trisuli.

L’inchiesta su Bannon

Lo scorso 29 aprile, nella puntata «Tu vuo’ fa’ l’americano», il lavoro di Giorgio Mottola aveva messo in luce le anomalie dei documenti presentati al ministero dei Beni Culturali dall’associazione di Steve Bannon, dalla Benjamin Harnwell Dignitatis Humanae Institute, responsabile della gestione del monastero nel quale sarebbe dovuta nascere la scuola sovranista immaginata dall’ex consulente di Donald Trump.

ANSA/ WIKIPEDIA La Certosa di Trisulti

Le anomalie

Sabato 1 giugno il Mibac ha fatto sapere di aver avviato la procedura per revocare la concessione dell’abbazia all’associazione di Bannon. «La decisione è arrivata dopo il parere dell’Avvocatura di Stato che ha ravvisato irregolarità nell’aggiudicazione del bando, come dimostrato nell’inchiesta di Report» , scrive Articolo 21.

I rapporti con Salvini e Bergoglio

Ma nell’inchiesta di Mottola le ricerche non riguardavano solo Bannon. Nel servizio di Report si parlava anche della stretta collaborazione tra l’americano e Matteo Salvini grazie alla mediazione di Federico Arata, figlio di Paolo Arata.

L’imprenditore, consigliere della Lega per le questioni energetiche, è ora indagato per una presunta mazzetta da 30mila euro che sarebbe finita all’ex sottosegretario Siri, nonché sospettato dalla procura di Palermo di essere socio occulto di Vito Nicastri, presunto prestanome di Matteo Messina Denaro.

Al centro della puntata di Report c’era anche il Vaticano e un giro di raccomandazioni e lettere indirizzate a Papa Francesco con le quali alcuni prelati avrebbero appoggiato la causa della Dignitatis Humane Institute.

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