Incontro Whirlpool-Di Maio, i vertici rassicurano: «Lo stabilimento di Napoli non chiuderà»

Di Maio apre a un tavolo tecnico con la multinazionale, che rassicura i dipendenti sulla chiusura dello stabilimento. I sindacati: «Incontro del tutto insoddisfacente »

Dai pugni chiusi alle strette di mano. Un incontro «cordiale e costruttivo» quello svoltosi la mattina del 25 giugno al Mise tra Luigi Di Maio e i vertici Whirlpool Emea Gilles Morel e Luigi La Morgia. «Non chiuderemo Napoli», dice La Morgia, amministratore delegato della multinazionale per l’Italia. «Adesso grazie anche all’aiuto del ministro ci muoveremo su un tavolo di discussione di merito per andare a analizzare tutte le possibili soluzioni con il supporto delle parti sociali e le istituzioni».


Sarebbe servita la voce grossa delle scorse settimane, dunque, quando il ministro del Lavoro aveva minacciato «vi tolgo tutti i soldi che vi ho dato» («27 milioni di euro di fondi pubblici» secondo il vicepremier). Intenzioni che sembravano concrete quando, nonostante le rassicurazioni di Whirlpool, il vicepremier aveva firmato in diretta Facebook la revoca degli incentivi pubblici previsti, circa 50 milioni dal 2014 a oggi.


ANSA| L’amministratore delegato di Whirlpool per l’Italia, Luigi La Morgia, al termine della riunione al Mise, Roma, 25 giugno 2019.

Di Maio ora si dice invece «disposto a venire incontro all’azienda»: «Nessuna chiusura, nessun disimpegno e la piena occupazione dei lavoratori coinvolti in questa vicenda: questi sono i capisaldi che abbiamo ottenuto e sui quali possiamo ricostruire. Oggi abbiamo avuto delle conferme importanti che fanno segnare uno step decisivo per la situazione del sito di Napoli».

I sindacati: «Incontro insoddisfacente»

Il tavolo della mattinata ha visto coinvolti anche le Regioni interessate e i rappresentanti sindacali. Per quanto riguarda il versante sindacale, «l’incontro è stato del tutto insoddisfacente». A dirlo è stata Alessandra Damiani della Segretaria nazionale Fim Cisl, presente al Mise.

«Per quanto riguarda il sito di Napoli», ha aggiunto, «l’azienda ha affermato che il sito partenopeo negli ultimi 10 anni ha perso 330kpz passando da 700kpz del 2009 a 270kpz 2018 nonostante sul sito siano stati investiti 100 milioni di euro. Nel 2019 il sito ha inoltre registrato un ulteriore calo del -55% del export verso Usa che ha ulteriormente gravato sulla redditività del sito».

Damiani va a colpire anche il cambio di atteggiamento di Di Maio, che dai pugni sul tavolo è passato all’apertura nei confronti di un tavolo tecnico: «Della serie: prima minaccio di togliere i soldi, poi li rimetto senza neanche avere un’ idea chiara della missione produttiva del sito e senza nessuna garanzia di lungo periodo».

I lavoratori: «Napoli non molla»

La crisi aziendale ha messo a rischio 420 lavoratori dello stabilimento di Napoli. Dipendenti che oggi sono arrivati in 300 sotto al Ministero dello Sviluppo economico al grido di «Dignità dignità». Sulle magliette, la stampa : «Whirlpool Napoli non molla».

ANSA | Dipendenti della Whirlpool manifestano sotto il MISE, Roma, 25 giugno 2019

«La gente come noi non molla mai», hanno cantato i lavoratori suonando trombette e vuvuzelas in attesa della chiusura dell’incontro. All’uscita della dirigenza Whirlpool, i manifestanti hanno urlato contro il presidente e l’ad italiano.

I retroscena

Lo scorso 31 maggio l’azienda aveva incontrato i sindacati per comunicare la volontà di chiusura della struttura e affidarla a terzi, «visto il calo della domanda in quel settore di attività». «Non si prende per il culo lo Stato italiano. Non con me, non con questo Governo», aveva detto Di Maio. Stato con cui la multinazionale aveva previsto e firmato un accordo fino al 2021.

Secondo indiscrezioni di Politico, però, Di Maio sarebbe stato al corrente della volontà di Whirlpool già due mesi prima dell’annuncio, per cui l’azienda avrebbe informato il ministro già a fine aprile di voler togliere le tende da Napoli. Le stesse accuse erano state formulate da Carlo Calenda, ex ministro dello Sviluppo Economico del Governo Renzi, che aveva detto: «Di Maio ha mentito al Paese e agli operai su Whirlpool»

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