In Evidenza Governo MeloniSpagnaUSA 2024
POLITICAImmigrazioneLegaMar MediterraneoMatteo Salvini

Non solo Mediterraneo: ieri Salvini ha aperto la sfida ai migranti anche a Nord Est

27 Giugno 2019 - 09:49 OPEN
Il ministro dell'Interno lancia l'idea di un muro con la Slovenia sul modello di quello realizzato da Viktor Orbàn in Ungheria sul confine con la Serbia

«Si è riaperta la rotta balcanica, a luglio partiranno i pattugliamenti misti con gli sloveni, ma se il flusso di migranti non dovesse arrestarsi, a mali estremi estremi rimedi: non escludiamo la costruzione di barriere fisiche alla frontiera, come fatto da altri Paesi europei». 

È quello che ha detto ieri pomeriggio Matteo Salvini, aprendo improvvisamente un nuovo fronte nel pieno della sfida su Sea Watch. E innescando tutta una serie di rimandi storici: perché per decenni – dopo la seconda guerra mondiale – la frontiera tra Friuli Venezia Giulia e Slovenia è stata il più munito e fortificato dei nostri confini, barriera tra ovest e est, Nato e paesi comunisti, Italia e Jugoslavia.

E un vero e proprio muro, sia pure simbolico, fu eretto in molte città improvvisamente divise, come Gorizia. Secondo, perché il giorno in cui ha parlato Salvini, 26 giugno, è lo stesso in cui si svolse la più celebre delle manifestazioni anti-divisione, il discorso del presidente americano John Fitzgerald Kennedy davanti al muro di Berlino nel 1963.

Molto più probabile che il pensiero di tanti, e sicuramente dello stesso ministro dell’interno, sia andato a un giorno ben più vicino, 55 giorni prima. È quando Salvini andò in visita alla barriera di protezione di Roeszke, al confine tra Ungheria e Serbia, la frontiera blindata e fortificata voluta dal capo ungherese Viktor Orban, leader riconosciuto dei sovranisti europei.

È stata quella la fonte di ispirazione per il muro di confine con la Slovenia annunciato ieri. Ed è evidente che si tratta di un’idea evocativa, di carica psicologica più che reale, la parola d’ordine del muro di protezione (che fu vincente per Trump nelle elezioni di tre anni fa) rispetto a un pericolo indicato ma fin qui non visibile, la “nuova rotta balcanica dei migranti”.

Un progetto, va detto, realizzabile solo in minima parte, perché l’arco della frontiera tra Italia e Slovenia è di 237 chilometri, di cui meno di 60 tra zone abitate. Ma la bandiera del muro di questi tempi tira..

Sullo stesso tema:

Articoli di POLITICA più letti