Il Maggiolino spegne i motori. La fine di un’icona dell’efficienza e del design tedesco

Da “macchina del popolo” durante il nazismo, a simbolo della controcultura americana: è stato bello, Maggiolino

L’ultimo stabilimento, quello di Puebla in Messico, ha prodotto l’ultimo Maggiolino, il modello di auto diventato icona dell’industria tedesca. Non ha compiuto cent’anni, il primo modello dell’auto Volkswagen fu prodotto nel 1938, ma queste quattro ruote sono immortali protagoniste degli eventi più importanti della storia del Novecento.


Da Hitler a Woodstock

Concepito per dare alla Germania nazista un’auto di prestigio, il Maggiolino ha rivelato il suo vero valore durante la rinascita economica postbellica: simbolo della solidità tedesca nel settore, la Volkswagen si è imposta sul mercato globale diventando addirittura emblema della cultura hippy negli Stati Uniti tra gli anni ’60 e ’70.


Design sinuoso

Più delle prestazioni tecniche, sono le linee arrotondante, le guance della carrozzeria, il parabrezza quasi verticale e l’iconico sistema di raffreddamento ad aria del motore ad aver elevato il Maggiolino a sinonimo dell’estetica industriale. Il disegno fu realizzato da Ferdinand Porsche, ingegnere austriaco alla corte di Hitler, incaricato dal Führer di realizzare la “macchina del popolo” per eccellenza.

Oltreoceano

Mentre in Germania e in Europa il Maggiolino riscuoteva successo per la sua durabilità e resistenza, negli Stati Uniti, invasi da auto di grandi dimensioni, l’auto tedesca era apprezzata per il design e lo stile delicato. Nel 1968, negli Usa furono venduti 568.522 modelli. Dieci anni dopo, a Wolfsburg terminò la produzione del Maggiolino. Negli ultimi decenni è rimasta attiva in Messico. Fino ad oggi, 10 luglio 2019.

Leggi anche: