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Il San Carlo cerca addetto stampa «senza difetti o imperfezioni»

12 Luglio 2019 - 10:22 Redazione
Il sindacato: «Esenti da difetti o imperfezioni? Ma siamo all'eugenetica? Al san Carlo cercano un giornalista di razza ariana o dalle fattezze di Roberto Bolle? Che fine ha fatto la Costituzione?». La sovrintendente: «Se c’è stato qualche errore correggeremo»

Un bando per un posto di lavoro a tempo indeterminato nel ruolo di addetto stampa che limita la partecipazione ai «candidati che siano fisicamente idonei ed esenti da difetti o imperfezioni». Lo ha pubblicato il teatro San Carlo di Napoli sul sito istituzionale scatenando polemiche per la singolarità del requisito discriminatorio.

Sul piede di guerra il sindacato dei giornalisti della Campania che, pronto a impugnare il bando, ha scritto una lettera articolata in sei punti alla sovrintendente del teatro napoletano, Rosanna Purchia, sottolineando la gravità degli errori contenuti nel bando discriminatorio e, a tratti, surreale.

Requisiti per la candidatura

Alla lettera C dell’articolo 1 del bando in questione si legge che l’addetto stampa del teatro San Carlo deve essere «fisicamente idoneo ed esente da difetti o imperfezioni che possano limitare il pieno ed incondizionato espletamento, in sede e fuori sede, delle mansioni previste».

Tra gli altri requisiti, è richiesta poi un’«ottima memoria e una meticolosa precisione e professionalità». La commissione esaminatrice ha la facoltà «a suo insindacabile giudizio, di richiedere l’esecuzione totale o parziale del programma».

La Fnsi chiede il ritiro immediato del bando

«Il bando è pieno di errori: è inaccettabile», taglia corto Claudio Silvestri, segretario del sindacato dei giornalisti della Campania e autore della lettera in sei punti indirizzata alla sovrintendente del teatro San Carlo, Rosanna Purchia.

Una posizione pienamente condivisa anche dalla Federazione nazionale della Stampa italiana che sul suo sito accoglie la lettera del sindacato locale. «Sorprende la mancata conoscenza della norma di riferimento sugli uffici stampa (la legge 150/2000) e della natura dell’albo dei giornalisti, tanto che il requisito richiesto è l’iscrizione a un inesistente “albo dei giornalisti pubblicisti”, discriminando così la partecipazione dei giornalisti professionisti».

«Questo bando è uno scrigno di sorprese – continua il segretario del sindacato campano –: si legge anche che “la Commissione ha la facoltà, a suo insindacabile giudizio, di richiedere l’esecuzione totale o parziale del programma”, come se si trattasse dell’audizione di un musicista e non dell’esame di un giornalista».

Quanto alla «gravità» del requisito discriminatorio, Silvestri si lascia andare a del sarcasmo: «Esenti da difetti o imperfezioni? Ma siamo all’eugenetica? Al San Carlo cercano un giornalista di razza ariana o dalle fattezze di Roberto Bolle? Che fine ha fatto la Costituzione che vieta le discriminazioni perché “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale, senza distinzione di condizioni personali”?».

La sovrintendente del San Carlo: «Se abbiamo sbagliato ripareremo»

«Se c’è stato qualche errore nel bando chiederemo scusa e proveremo a correre ai ripari – è la posizione di Rosanna Purchia -. Se ci sono state delle imperfezioni le correggeremo, solo chi non lavora non sbaglia». E ancora: «Se abbiamo leso diritti costituzionali e pari opportunità ammetteremo l’errore e torneremo indietro».

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