Corso per babysitter riservato solo agli italiani: «Problemi di lingua»

«Gli stranieri possono diventare medici o infermieri ma, stando al comune di Vigevano, non possono ambire a diventare baby-sitter»

Può un corso gratuito per baby-sitter sollevare un vero e proprio polverone? Sì. Accade a Vigevano, come racconta Il Giorno, dove l’amministrazione comunale ha pensato di riservare l’accesso al corso solo agli italiani.


I requisiti

I requisiti per prendere parte al progetto sono: età tra i 19 e i 35 anni, residenza a Vigevano (in provincia di Pavia) o in Lomellina, diploma e cittadinanza italiana. Un corso riservato a 35 persone con 100 ore di lezione e 30 di tirocinio.


Chi ha sollevato la polemica

A insorgere è anzitutto l’Asgi, associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione, secondo cui questa limitazione (la cittadinanza italiana) sarebbe in contrasto con i primi due articoli del testo unico sull’immigrazione. Perché gli italiani sì e i cittadini europei no?

La replica

Mentre il sindaco leghista Andrea Sala ha preferito non rilasciare dichiarazioni, la dirigente del settore servizi educativi, Laura Genzini, ha parlato di una scelta motivata dal fatto che «potrebbero esserci problemi di lingua».

Una giustificazione che ha lasciato di stucco il capogruppo del Pd e consigliere provinciale Emanuele Corsico Piccolini secondo cui si tratterebbe di una «decisione discriminatoria»: «Gli stranieri possono diventare medici o infermieri ma, stando al comune di Vigevano, non possono ambire a diventare baby-sitter».

Verrà presentata una mozione in consiglio comunale e non si esclude che il caso possa approdare al Pirellone.

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