Il nuovo presidente del Parlamento Ue Sassoli: «Indagheremo sulle interferenze russe»

Il nuovo presidente del Parlamento Ue spiega in un’intervista alla Stampa: «Ci siamo ripresi il cantiere europeo»

«Ci siamo ripresi il cantiere europeo». Lo afferma con certezza David Sassoli, il nuovo presidente del Parlamento Ue in un’intervista alla La Stampa del 21 luglio. La sua missione è quella di lavorare e dare risposte concrete su immigrazione, coesione sociale, solidarietà e stato di diritto. Le due parole d’ordine sembrano essere concretezza e politica. Nell’intervista, l’ex giornalista afferma: «Vogliamo una vera riforma della governance che accresca i poteri del Parlamento», l’unico organo europeo democraticamente eletto. Sassoli spiega come sia in posizione d’ascolto rispetto alle tematiche di flessibilità per riforme sociali, quindi di salario minimo e indennità di disoccupazione europea. Nel suo mandato, il nuovo Presidente vuole rispettare gli elettori che il 26 maggio hanno «votato per un’Europa più unita» e non si spaventa di fronte alla componente sovranista dell’emiciclo di Strasburgo: «Pensavano di spaccare l’Europa invece l’Europa ha spaccato i loro governi e il loro fronte». L’Italia, secondo Sassoli, non ha scelta: nella definizione della Commissione europea il governo deve trovare la coesione perduta: «All’Europa servono Paesi stabili, e la stabilità, in questo momento, dipende dal saper stare nel gioco europeo». L’intervista si chiude con l’annuncio di una proposta di un’iniziativa parlamentare per fare chiarezza sull’ingerenza di Paesi esteri in Europa, in particolare la Russia su cui per Sassoli «bisogna fare grande attenzione». «Tutti gli Stati europei si sono formati lottando per l’indipendenza», afferma il Presidente, «oggi sono chiamati a difendere l’indipendenza dell’Europa».


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